{"id":13717,"date":"2014-08-18T00:00:00","date_gmt":"2014-08-17T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/www.tibicon.net\/2014\/08\/non-siamo-nati-per-soffrire\/"},"modified":"2019-01-22T09:08:48","modified_gmt":"2019-01-22T08:08:48","slug":"non-siamo-nati-per-soffrire","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.tibicon.net\/2014\/08\/non-siamo-nati-per-soffrire\/","title":{"rendered":"Non siamo nati per soffrire"},"content":{"rendered":"
<\/strong><\/p>\n <\/p>\n <\/p>\n <\/p>\n <\/p>\n <\/p>\n Ne sono convinto da sempre.<\/p>\n Oggi ancora di pi\u00f9, dopo aver letto questo breve passo pubblicato da Bertrand Russell nella raccolta di saggi Ritratti a memoria (1956).<\/p>\n Lo leggiamo insieme?<\/p>\n <\/p>\n N\u00e9 la miseria, n\u00e9 la follia mi sembrano far parte inevitabile del destino dell’uomo. <\/em><\/p>\n Mi sono convinto che l\u2019intelligenza, la pazienza e l’eloquenza, prima o poi, possono liberare la razza umana dalle torture che essa stessa si \u00e8 imposta, purch\u00e9 nel frattempo essa non si stermini da s\u00e9. <\/em><\/p>\n Sulla base di queste convinzioni, ho sempre avuto una certa misura d’ottimismo, bench\u00e9, invecchiando, il mio ottimismo si sia fatto pi\u00f9 guardingo, e il felice risultato finale sia venuto ad apparirmi pi\u00f9 lontano. <\/em><\/p>\n Ma resto del tutto incapace d’andare d’accordo con coloro che accettano fatalisticamente l’opinione che l’uomo sia nato per l’infelicit\u00e0. <\/em><\/p>\n Le cause dell’infelicit\u00e0 umana, nel passato e nel presente, non sono difficili da accertare. Sono state la povert\u00e0, la peste e la carestia, le quali erano dovute al fatto che l’uomo possedeva, sulla natura, un dominio inadeguato. <\/em><\/p>\n Ci sono state guerre, oppressioni e torture, dovute all’ostilit\u00e0 di certi uomini per altri uomini. E vi sono state morbose infelicit\u00e0 fomentate da cupe credenze, le quali hanno indotto gli uomini a forme profonde di discordie interiori, cosicch\u00e9 tutta la loro prosperit\u00e0 esteriore non poteva servire a nulla. <\/em><\/p>\n Nessuna di queste cose \u00e8 inevitabile. Nei confronti di ciascuna di esse, si conoscono i mezzi per vincerle. Nel mondo moderno, se le comunit\u00e0 sono infelici, \u00e8 perch\u00e9 vogliono esserlo. O, per parlare con maggiore precisione, perch\u00e9 hanno forme d’ignoranza, abitudini, credenze e passioni che tengono pi\u00f9 care della felicit\u00e0, o persino della vita. <\/em><\/p>\n In questa nostra epoca pericolosa, trovo molti uomini che sembrano innamorati della sventura e della morte e vanno su tutte le furie quando vengono loro suggerite ragioni di speranza.<\/em><\/p>\n Cosa ne pensi?<\/p>\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Ne sono convinto da sempre. Oggi ancora di pi\u00f9, dopo aver letto questo breve passo pubblicato da Bertrand Russell nella raccolta di saggi Ritratti a memoria (1956). Lo leggiamo insieme?<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_bbp_topic_count":0,"_bbp_reply_count":0,"_bbp_total_topic_count":0,"_bbp_total_reply_count":0,"_bbp_voice_count":0,"_bbp_anonymous_reply_count":0,"_bbp_topic_count_hidden":0,"_bbp_reply_count_hidden":0,"_bbp_forum_subforum_count":0},"categories":[188],"tags":[],"acf":[],"yoast_head":"\n