Le donne alla guida delle aziende fanno meglio degli uomini

Post aggiornato il 25 marzo 2020

A gennaio 2008 McKinsey ha presentato un paio di ricerche interessanti:

1. la prima dal titolo “Donne e leadership. Verso un futuro al femminile”, condotta su un campione di 115.000 dipendenti di 231 aziende pubbliche e private;
2. la seconda condotta sui bilanci di 89 aziende europee quotate e con più di € 150 M di fatturato.

Ecco i risultati principali.

1. Le aziende con più donne al vertice sono più competitive e fanno più utili.
2. Nelle imprese nelle quali c’è maggior presenza femminile ai vertici (più del 30% dei senior manager) l’organizzazione del lavoro è più armonica e rispettosa dei valori.
3. L’organizzazione del lavoro continua a essere a misura di maschio: disponibilità totale di tempo e luogo, inconciliabile con il doppio ruolo delle donne. Più le donne fanno carriera meno hanno figli, mentre i manager che hanno più successo hanno in genere anche più figli.
4. Il 55% dei laureati è donna, ma su 10 posti di vertice delle maggiori società solo uno è occupato da una donna (solo l’11% dei membri dei board e dei comitati esecutivi).
5. Le imprese con più di 2 donne nel board o nel comitato esecutivo hanno una performance migliore rispetto a quelle guidate da soli maschi: +10% la redditività (Roe), +100% gli utili pre-tasse (Ebit), +70% la performance borsistica.

E allora? Le cose cambieranno, è evidente, ma non c’è fretta.

In fondo, il profitto può attendere.

PS: Negli anni successivi sono state condotte numerose ricerche di analogo orientamento che hanno confermato i risultati qui presentati.

Trovi il post anche nel libro Palmiro e lo (s)management delle Risorse Umane – Tattiche di sopravvivenza aziendale.