Quando l'ingegnere è donna
Quando ho discusso la tesi di laurea, nel 1981, su 45 laureandi solo una collega apparteneva al gentil sesso.
Quest’anno si sono iscritte ai test di ammissione al Politecnico di Milano 1462 ragazze su un totale 6281 giovani: il 23% del totale, circa l’8% in più dello scorso anno.
Perché questo mutamento? Le ragioni sono diverse.
La facoltà di ingegneria consente specializzazioni diversificate: progettazione ma anche management, ricerca, consulenza.
Lo spauracchio del cantiere o della fabbrica ha un’influenza inferiore al passato.
Si trova lavoro con maggiore facilità: il 94% degli ingegneri trova occupazione entro 6 mesi dalla laurea.
Le ragazze poi sono più brave: si laureano in meno tempo e con voti migliori.
Ma qualche freno c’é: la tendenza verso una retribuzione inferiore rispetto a quella degli uomini esiste e lo spauracchio della maternità pure.
Ma questi numeri ci dicono che il mondo cambia e le ragazze che rompono il tabù dell’ingegnere maschio sono uno dei simboli di un paese che comincia a mobilitare le sue risorse migliori.
Cosa ne pensi?