Italiani campioni di solidarietà. Sempre, o quasi.
Gli Italiani hanno grande capacità di reazione alle avversità.
La gara di solidaretà alla quale stiamo assistendo nei giorni del terremoto in Abruzzo è perfettamente in linea con la tradizione che ci vede dare il meglio quando i tempi sono duri, quando l’acqua è arrivata alla gola.
Due o tre ettimane fa ho letto su un giornale del distretto della ceramica di Sassuolo una notizia che suonava più o meno così:
“I dirigenti si riducono del 10% lo stipendio per sostenere le buste paga degli operai in cassa integrazione”.
Non ricordo, purtroppo, il nome della società.
Ma non tutti i dirigenti sono uguali.
E così accade che i dipendenti della filiale italiana di una multinazionale rinuncino volontariamente al premio di fine anno per non gravare sui già disastrati conti aziendali.
Ma i dirigenti no! Loro graziosamente incassano il sacrificio delle maestranze ma ritengono di avere diritto all’erogazione del premio di fine anno. E allora una delegazione parte per la sede centrale e dopo aspra contesa strappa il via libera al pagamento del bonus.
Solo per i dirigenti.
E poiché il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, poiché non c’é nulla di più noto di ciò che deve rimanere riservato, i dipendenti ne sono venuti a conoscenza e riaperto la questione relativa alla loro gratifica: sono certo, non meno meritata.
Facile immaginare che se ne vedranno delle belle.
Cosa succederà, secondo te?