I nemici rafforzano lo spirito di gruppo
Da sempre i gruppi, nazioni o sistemi sociali in genere tendono a compattarsi di fronte alla minaccia di un altro gruppo o comunità, o semplicemente di fronte a chi percepiscono come molto diverso da loro.
Un meccanismo connotato nella nostra natura mirabilmente spiegato da Bertrand Russell nel suo Discorso premio Nobel.
La persona che non ha mai viaggiato in vita sua guarderà i forestieri come il selvaggio guarda i membri dell’altra tribù.
Ma l’uomo che ha viaggiato, o che ha studiato la politica internazionale, scoprirà che, se vuole prosperare, una tribù deve amalgamarsi entro certi limiti con le altre tribù.
Se siete inglese e qualcuno vi dice “I francesi sono vostri fratelli”, la vostra reazione istintiva sarà “Sciocchezze, i francesi gesticolano e parlano francese. Pare poi che mangino rane e lumache”.
Ma se quel tizio vi spiega che è necessario combattere i russi e che per fare ciò bisogna difendere la linea del Reno, e che nella difesa della linea del Reno l’aiuto dei francesi è indispensabile, comincerete a capire ciò che quel tale intendeva dire alludendo ai francesi come a vostri fratelli.
Se altri vi diranno che anche i russi sono vostri fratelli, non riuscirà a persuadervi, finché non vi avrà dimostrato che un’invasione di marziani ci minaccia.
Noi amiamo coloro che odiano i nostri nemici e se non avessimo nemici ameremmo ben poche persone al mondo.
Rassegnamoci: siamo costretti a convivere con chi consideriamo diverso, anche in modo sostanziale, da noi.