Ti abbiamo assunto per fare le cose difficili
L’azienda operava nel settore dei servizi e attraversava una fase di sviluppo tumultuoso.
Per cogliere l’onda, il direttore generale aveva deciso di imbarcare due nuovi venditori: giovani torelli pieni di energia da scatenare sul mercato e portare a casa tutto il possibile.
Il direttore generale era ambizioso, e nella riunione di budget aveva presentato ai venditori obiettivi che ai più erano apparsi un “tantino” fuori portata.
La domanda, attesa e temuta, arrivò puntuale.
“Ragazzi, allora? Che ne dite? Ce la facciamo?”
Il silenzio imbarazzato invase la sala.
Gli sguardi si orientavano ovunque pur di non incontrare gli occhi del grande capo.
Il quale puntò uno dei nuovi venditori, che si sentì in dovere di commentare:
“Mi sembra tutto molto difficile”.
“Lo so bene Giuseppe, ed è per questo che ti abbiamo assunto. Per fare le cose difficili. Quelle facili sappiamo già farle noi …”
Che tipo di lezione dovremmo imparare da questa storiella? Che si tratta di una scusa per scaricare la responsabilità dell'andamento negativo di una società sui venditori non sufficientemente aggressivi?
Qual è l'atteggiamento migliore da assumere in tali circostanze
La domanda è: cosa fare quando ti danno un obiettivo che, secondo te, non sta né in cielo né in terra?
Certo non cercare di convincere il dg, in una presentazione di obiettivi, che sta dicendo una fesseria.
Il nostro giovane venditore, direttamente uscito dalla vita reale, ci ha provato con miserevoli risultati.
Cosa fare in questi casi? Inizialmente tacere, poi lavorare affinché il capo prenda consapevolezza del fatto che il suo obiettivo è irrealistico.
Tuttavia, la cosa non è meno triste se l'obiettivo sta in piedi e il venditore non ce la fa …
A presto leggerti
AM