Quando il leader salta giù dal carro
Alle Olimpiadi invernali di Vancouver l’Italia si è piazzata sedicesima, lontana dalle prime.
Quale significato può avere per noi? Nessuno in particolare.
Non significa che facciamo meno sport, non significa che siamo meno felici.
Potrebbe invece significare che facciamo sport lontano da logiche che portano gli atleti all’impiego di “aiutini” che ne sostengono le prestazioni: e questo sarebbe una cosa buona, anche se poco probabile.
Ma per Petrucci, presidente del CONI, un pugno di medaglie in più conta eccome.
Carolina Kostner, la maggiore imputata, è arrivata alle Olimpiadi con la corona di campionessa europea di pattinaggio su ghiaccio sulla testa.
Per aiutarla a vincere l’oro olimpico il CONI le ha messo a disposizione un coach per aiutarla a trovare la migliore condizione, anche mentale.
Un coach che non ha mancato di farsi pubblicità dichiarando ai media che Carolina sarebbe arrivata alle Olimpiadi nelle migliori condizioni: € 120.000 il compenso per lui.
Denaro pubblico.
Ma la Kostner si è classificata al 16° posto, come l’Italia nel medagliere: insomma, è una ragazza normale. Evviva.
Petrucci, con stile cristallino, ha dichiarato: “Probabilmente non sarà una campionessa“.
Carolina ha reagito, e non gliele ha mandate a dire. Ma non è questo che ci interessa.
La domanda è: perché Petrucci ha criticato una ragazza che ha vinto finora tre volte i campionati europei e si è classificata una volta al secondo e una al terzo posto nel campionato del mondo?
A mio parere Petrucci ha pensato bene di attaccare la Kostner per distogliere da sé l’attenzione dei media, che gli hanno rimproverato il magro risultato di squadra.
Dimostrando a tutti, Petrucci, di essere a pieno titolo presidente del CONI: pochi come lui mantengono, alla sua età, una forma fisica tale da eccellere nel salto dal carro.
Del perdente, naturalmente.
…dove lavoro io e' all'ordine del giorno che le 'menti eccelse' partoriscano idee improbabili, spesso sbagliando, e poi diano la colpa a noi commessi.
D'altronde, passatemi la cattiveria, la nostra categoria, che viene bastonata ogni giorno, che viene bistrattata ogni giorno, che viene considerata 'bassa manovalanza acefala', che viene vista come il mocio da pavimenti….beh, la nostra categoria se la vuole tutta, e sto parlando di Verona, delle altre citta' non conosco la situazione: perche' a Verona ci stanno obbligando ad aprire i negozi dal 1° gennaio al 12 dicembre e nessuno di noi apre bocca.
Maltrattati dai capi, incolpati delle loro colpe e ridotti a schiavitu'.Che categoria di emme.
Melotti Elena