Se Gioco Digitale sponsorizza SOS Gioco
Si è tenuto il 30 giugno il convegno “Gioco problematico: miti e realtà”, nel quale sono emerse cose interessanti.
- In Italia gioca più o meno regolarmente il 47% della popolazione (19 milioni).
- 673.000 persone, fra i 18 e i 70 anni, i colpiti da ludopatia: l’1,7% della popolazione, ma oltre 3 milioni di noi sono a rischio.
- Il tipico “malato d’azzardo” avrebbe 35-44 anni, modesto livello culturale, residente nel nord ovest, con spesa mensile oltre € 500, il 10% in più di quanto destinato al mantenimento della famiglia.
- La ludopatia, cioé la dipendenza dal gioco d’azzardo, è spesso associata ad altre dipendenze, quali cocaina e alcolismo.
Il convegno era organizzato da Bwin e Gioco Digitale, noti operatori nel gioco d’azzardo.
Della partita anche un sito di consulenza per giocatori, www.sosgioco.it, sponsorizzato da Gioco digitale.
La tesi di Bwin è la seguente:
- la ludopatia rimane confinata a un modesto 1,7% della popolazione;
- é vero, ci sono 3 milioni di persone a rischio ma, secondo Paolo Di Feo (amministratore delegato di Bwin-Gioco Digitale) “per noi è importante costruire un laboratorio scientifico che analizzi il gioco in modo strutturale. Ogni forma di divertimento può generare eccessi. Il gioco online, a differenza del gioco tradizionale, si distingue per il fatto che ha la caratteristica di essere nominativo, il che ci consente di poter lavorare su politiche individuali di tutela del giocatore.”
Insomma, giochiamo tranquilli perché se caschiamo nella trappola ci penserà Bwin a salvarci, addirittura venendo a “pizzicarci” a casa, magari chiedendo aiuto a SOS Gioco, sponsorizzato appunto dalla controllata Gioco Digitale.
La strategia può essere letta così: diamo una mano a salvare persone ludopatiche e al contempo ci costruiamo una verginità.
Come può nuocere chi sponsorizza un’organizzazione che tenta di aiutarci?
Una delle caratteristiche della tossicodipendenza è che la persona che ne è colpita ritiene generalmente di poter smettere in ogni momento: lo stesso atteggiamento hanno in sostanza tutti coloro i quali giocano d’azzardo.
Il tentativo degli operatori del settore appare evidente: allargare la schiera di ludopatici potenziali diminuendo la percezione del pericolo.
Capisco Bwin, meno l’associazione Saman, promotrice di www.sosgioco.it, che accetta la sponsorizzazione di Gioco Digitale: non ci sono altri sponsor?
Capisco ancora meno persone come Bruno Vespa, in passato moderatore di convegni similari, e Massimo Cacciari, il quale durante il convegno ha indicato aspetti che andrebbero a qualificare il gioco d’azzardo: la loro credibilità verso il grande pubblico favorisce la comunicazione ambigua degli operatori del settore. Ne sono consapevoli?
Comunque, se qualcuno avesse dubbi sulla dimensione del fenomeno si legga questo post.
Il gioco, in Italia, ha raggiunto gli € 80 miliardi di fatturato. Legale e illegale.
Minimizzare il problema è semplicemente irresponsabile.