Basta con gli hotel economici: i manager ricominciano a spendere
Finalmente fuori dagli hotel low cost.
Il gruppo alberghiero francese Accor controlla hotel a diverse fasce di prezzo: le catene più care, Novotel e Mercure, sono in netta ripresa. Mentre le catene più a buon mercato, Ibis e Formule 1, continuano a segnare il passo.
Se nel 2009 i manager erano costretti ad alloggiare in alberghi a stelle “ridotte”, nel 2010 hanno ripreso a viaggiare per lavoro con maggiore continuità e a dormire negli alberghi più cari.
Insomma, basta la sensazione di una incerta ripresa per incoraggiare le buone abitudini.
Perché dormire low cost solo in tempo di crisi?
Proviamo ad avanzare qualche ipotesi.
- Spendere in tempo di crisi espone a critiche interne: meglio mostrarsi morigerati e stare “schisci”. Almeno finché la crisi non passa.
- I manager vorrebbero spendere meno anche in tempi di vacche grasse, ma viaggiare in ristrettezze offre l’immagine di un’azienda in difficoltà. Improponibile.
- Gli alberghi low cost abbassano la motivazione e di conseguenza la creatività individuale: come preparare con efficacia una riunione di lavoro se il morale è sotto i tacchi? Meglio l’ambiente confortevole di un albergo a 5 stelle.
- Le trasferte sono pur sempre una seccatura: il manager ha il sacrosanto diritto di trattarsi bene. Anzi, benissimo.
Esiste, in tutto ciò, un punto di equilibrio? Certamente sì, seguito dalle persone di buon senso.
E cioè trattare il denaro dell’azienda come se fosse il proprio.
Non credi?
Nel rispetto dell'azienda e dei colleghi, cerco sempre il miglior compromesso per dormire e mangiare. Posso anche accontentarmi di un 2 o tre stelle perché una volta fatta la doccia e chiuso il notebook a un manager coscienzioso non serve altro… La questione dell'immagine il più delle volte è una scusa per manager viziati, se a nessuno interessa dove dormi…