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Le spese del manager? Le controlli la consorte!

21 Ottobre 2010 | di Arduino Mancini (S)management delle Risorse Umane - Storie Storielle Storiacce

Mark Hurd è stato fino allo scorso agosto amministratore delegato della HP.

Alla guida del colosso informatico per 4 anni, Hurd ha portato il fatturato da 80 a 114 miliardi all’anno e a un soddisfacente andamento del titolo in borsa, nonostante la crisi economica.

La sua uscita è costata tanto agli azionisti $ 14 miliardi di perdita di valore del titolo, e circa $ 40 milioni di dollari di liquidazione.

Perché un manager di questo calibro è stato costretto a lasciare?

La ragione sta nel fatto che Mark Hurd avrebbe addebitato all’azienda circa $ 20.000 di spese per trasferte con Jodie Fisher, consulente di marketing con un passato da pornostar (i due hanno negato l’esistenza di una relazione e la Fisher ha smentito le voci di molestie): una condotta in netto contrasto con il forte carattere etico che il manager aveva impresso alla gestione.

Ma come, un manager di tale livello costretto a lasciare per $ 20.000?

Si sono levate voci discordanti, ma i più riconoscono come sacrosante le parole del Nobel per l’economia George Akerlof:

Un’azienda funziona se chi ci vive s’identifica nella sua identità, sistema di valori e obiettivi.

Non potrei essere più d’accordo con quest’affermazione, perché difficilmente persone che non s’identificano con obiettivi e valori dell’impresa possono raggiungere i risultati desiderati.

Ma oggi voglio andare a cogliere un aspetto solo apparentemente meno rilevante, facendo a me stesso (e a voi…) una domanda.

Perché un uomo tanto ricco (Mark Hurd ha guadagnato nel 2009 circa € 25 milioni) non spende denaro proprio per gestire la sua vita “extraconiugale”?

Perché rischiare di essere “beccato” per una cifra, per il suo reddito, irrilevante?

Ci ho pensato un po’ e ho individuato due possibilità.

Prima di tutto dobbiamo riconoscere che persone le quali arrivano a coprire determinate posizioni hanno probabilità non marginali di perdere il senso della realtà: questo li porta, non di rado, a commettere imprudenze quale quella commessa da Hurd.

La seconda possibilità sta nel fatto che il manager fosse invece perfettamente consapevole del fatto che una spesa di $ 20.000 non sarebbe sfuggita alla legittima consorte: meglio allora non rischiare una crisi coniugale e confidare nella disattenzione dell’amministrazione.

Voi cosa ne pensate?

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Commenti
Anonymous 25 Ottobre 2010 0:00

Ma, io direi al Presidente che ha condotto la sostituzione che dovrebbe dare le dimissioni, ma non per scelta di licenziare Hurd ma per il fatto che ha gestito la perdita di valore dell'azienda…
…sarà mica insostituibile questo farfallone…

marco 26 Ottobre 2010 0:00

Capita anche in realtà più piccole di trovare qualcuno che è convinto di non farsi beccare a spendere soldi non suoi ma dell'organizzazione.

Anonymous 26 Ottobre 2010 0:00

…anche la mia ex ''manager'' ha fatto le sue….e la cosa simpatica era che lo sapevamo in molti, in Azienda….ma la casa madre pareva dormiente….
…misteri della vita…
Lei continua con i suoi intrallazzi, ogni tanto chiude uno store e lascia a casa gente seria ed onesta…. La verita'?? Non la invidio affatto. Perche' lei al mattino si guarda allo specchio e non so cosa vede. Io invece vedo un viso triste, ma pulito: il mio.
Adelaide

AM 27 Ottobre 2010 0:00

Cara Anonima,
a cosa colleghi la tua tristezza? Scontenta del ruolo o intristita da certi comportamenti?
A presto leggerti,
Arduino

Anonymous 27 Ottobre 2010 0:00

Secondo me non ha speso denaro proprio per non farsi "beccare" dalla moglie…
Ma allora quasi sicuramente questo Mark Hurd è stato licenziato da una donna 🙂

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