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Un Nobel per aiutare i senza lavoro.

In questi giorni è stato assegnato il premio Nobel per l’economia.

I vincitori sono Peter Diamond, Dale Mortensen e Chris Pissarides per i loro studi su politiche economiche e disoccupazione.

Secondo la motivazione dell’Accademia svedese la teoria sviluppata dai tre economisti dimostra che…

…indennità di disoccupazione più generose accrescono la disoccupazione e allungano la ricerca di un lavoro da parte dei disoccupati.

In buona sostanza, le persone che non hanno vie d’uscita tendono a trovare soluzioni più rapidamente: come diceva negli anni ’90 il manager di una multinazionale giapponese (scusate ma non ricordo il nome), la vera creatività è quella sviluppi quando sei sull’orlo del baratro.

I tre studiosi si stanno anche concentrando sullo studio dell’effetto dell’indennità di disoccupazione sul fenomeno, relativamente nuovo, dello squilibrio tra posti vacanti nelle imprese (limitati) e disoccupazione (elevata): la priorità assoluta, secondo gli economisti, è quella di aiutare le persone a superare le difficoltà nella ricerca del lavoro.

Questo sembra essere, in questo momento in modo particolare, il ruolo primario del governo di un paese: generare le condizioni affinché domanda e offerta di lavoro possano incontrarsi in modo più efficiente e le persone riconvertirsi professionalmente con maggiore facilità.

Non è facile, lo so, ma non si va al governo di una nazione per fare le cose semplici.

Per quanto riguarda le scelte che noi comuni mortali dobbiamo compiere direi che, ancora una volta, l’unica strategia possibile sia prepararsi e accrescere la conoscenza che ci permettere di resistere alle intemperie economiche.

PS

Peter Diamond è stato candidato da Barack Obama a sedere al Consiglio della Federal Reserve, ma la nomina è stata bloccata della commissione bancaria del Senato.

Secondo la minoranza repubblicana Diamond sarebbe inadeguato al ruolo perché non abbastanza esperto di macroeconomia.

Come finirà, ora che l’interessato ha ricevuto il Nobel?

Vedremo, ma di una cosa sono certo: gli americani non avrebbero mai candidato un oncologo alla guida dell’Agenzia per il Nucleare.

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Commenti
Anonymous 26 Ottobre 2010 0:00

un po' off-topic:
la nomina a Veronesi da parte del governo è abbastanza ovvia. Trovare in Italia un esperto di nucleare che trovi sensato l'uso del nucleare in Italia e' quasi impossibile (vedi l'opinione di Rubbia sull'argomento).
Il nucleare in Italia e' un assurdita' dal punto di vista strettamente tecnico, aldila' delle giuste preoccupazioni di carattere ambientale.
Ma Veronesi non ha certo le compentenze per fare valutazioni tecniche sull'argomento….

ciao
Daniele

Anonymous 27 Ottobre 2010 0:00

Si sa che gli americani sono pragmatici (professionalmente parlando intendo)… non a caso l'inventore del pragmatismo fu un certo Dewey, americano per l'appunto…

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