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Una clip illuminante...

La fiducia in te? Costruiscila!

19 Novembre 2010 | di Arduino Mancini Costruisci la tua resilienza

 

Ti sei mai sentito incerto davanti a un compito, o a un lavoro che ti era stato assegnato?

La fiducia in sé rappresenta, per molti, un punto di arrivo non a portata di mano: e affrontare situazioni difficili, in famiglia o al lavoro, può risultare inutile se non siamo fiduciosi nel risultato finale.

Abbandonare, accettando lo stato di cose? Neanche per idea!

Perché la fiducia in sé si può costruire e ci si riesce tutte le volte in cui si hanno la necessaria pazienza e determinazione a cambiare le cose.

Vediamo di seguito due cose molto importanti: quali sono i comportamenti che rivelano, in una persona, la fiducia in sé e quali le possibili azioni per costruirla.

Veniamo prima ai comportamenti: prova, per favore, a rispondere alle domande che seguono.

  1. Quando ti trovi ad affrontare un compito nuovo, specie se complesso, sei di solito fiducioso di riuscire ad affrontarlo con successo?
  2. Quando ti tocca registrare un insuccesso, reagisci costruttivamente, senza abbatterti?
  3. Sei disponibile ad accettare commenti o critiche circa le tue prestazioni, analizzandole e cercando di tratte da loro utili indicazioni?
  4. Consideri la diversità di pensiero una ricchezza o una seccatura da superare rapidamente, magari facendo prevalere le tue idee?
  5. Sai esprimere il tuo pensiero anche quando non è allineato a quello dei capi o colleghi?

Se hai risposto un SI convinto a tutte le domande, puoi smettere di leggere: la fiducia in te non è fra i problemi che devi affrontare.

Ma se non le tue risposte non sono state uniformi o non sei del tutto convinto di esse, allora puoi porre la domanda successiva:

come si fa a costruire la fiducia in sé?

Non c’è una regola infallibile che io possa darvi e chiedervi di impiegare.

Ma posso dire in tutta tranquillità che non mi è accaduto di riscontrare incertezza nella persona preparata ad affrontare il compito assegnato, e cioè in possesso di conoscenza specifica e dell’esperienza necessaria.

Non ci credete? Ho caricato per voi un filmato tratto dal film Una vita difficile, con Alberto Sordi (se non visualizzi il video clicca sul titolo del post): vedrete come un esame universitario (fra le scene più famose della storia del cinema), per molti aspetti meglio circoscritto di un compito da svolgere all’interno di un’organizzazione, possa diventare un incubo se affrontato con una preparazione approssimativa.

Prepararsi bene rappresenta una eccellente soluzione alla propria insicurezza.

Buona visione e … buon divertimento!

PS. Vi può essere accaduto di incontrare persone perennemente incerte, che fanno fatica anche a imparare (pur avendone i mezzi) o mantengono i loro tentennamenti anche quando sono preparate al compito. Prima di spendere soldi in uno psicologo pensate se questo non rappresenti un modo per “scansare” lavoro o scoraggiare l’assegnazione di nuove responsabilità.

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Commenti
mary 23 Novembre 2010 0:00

VERISSIMO!il problema è che spesso, sopratutto dopo un insuccesso, avviene quasi in automatico un calo di autostima…chiaramente questo non dovrebbe accadere, ma è molto più facile cedere allo sconforto piuttosto che rimboccarsi le maniche nell'immediato…

Anonymous 29 Novembre 2010 0:00

L'attivita' dove lavoravo ha chiuso i battenti il 2 ottobre, lasciandomi a casa.
Mi sono immediatamente buttata nella mischia, portando in giro il mio c.v. o mandandolo via e-mail.
I miei amici, i miei ex-clienti, tutti a tifare per me:''hai 23 anni di esperienza alle spalle….troverai subito…''. Morale: siamo a fine novembre e nulla di nulla e' arrivato per me. Come si puo' non cedere allo sconforto? Non ho nemmeno piu' voglia di uscire di casa…..
Elena

AM 2 Dicembre 2010 0:00

cara Elena, s
cusa se ti rispondo solo ora ma un impegno di lavoro mi ha costretto a trascurare un po' il blog.
Mi spiace per quello che ti è accaduto.
Penso anche che è passato poco tempo e hai ancora opportunità per cavartela. Ma se stai in casa e ti abbatti difficilmente ne salti fuori.
Tierni duro.
A presto leggerti,
Arduino

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