La lenta decadenza degli editori italiani
Amazon.it vende oggi un numero limitato di articoli: i fan debbono aspettare un po’ per poter acquistare un paio di scarpe.
Ma come si preparano le librerie italiane all’attacco americano?
Mia moglie è fra quelle persone che cercano di evitare gli acquisti online e voleva comprare il libro del quale vedete la copertina in libreria.
Si è allora recata in ben due librerie di Monza per ordinare il libro: il 10 dicembre si è sentita rispondere che non aveva alcuna speranza di avere il libro prima di Natale.
Ieri ho acquistato il libro su amazon.it: disponibilità immediata e consegna entro il 24 dicembre.
Sono libri stranieri, direte voi.
Qui sbagliate. Perché il sistema distributivo dei libri italiani va in vacanza in agosto e in dicembre, con consegne lente, che vanno a singhiozzo e che spesso non prevedono i libri richiesti.
Qualcuno di voi sa che ho gestito zivago.com, che dal 1999 al 2001 ha rappresentato una realtà di qualche significato nella vendita online di musica e libri.
Ebbene, la nostra lotta non era con il mercato ma con i database editoriali: poco meno del 10% dei libri contenuti nel database non erano fisicamente disponibili.
Le ragioni?
- perdita di diritti per libri non pubblicati e quindi mai dichiarati fuori catalogo;
- problemi inventariali;
- incuria.
Mi risulta che la situazione, dopo quasi 10 anni non sia affatto cambiata: gli editori di libri, soprattutto quelli italiani, sembrano essere destinati a vedersi superare dalla tecnologia e dai nuovi media.
Senza essere capaci né di reagire né di trarre vantaggio dal cambiamento.
Cosa ne pensi?