Sai cos'é la "notiziabilità"?
Un paio di mesi fa su Libero, il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, fu dato risalto alla voce che in primavera avrebbe potuto esserci un attentato al presidente della Camera nonché leader di Futuro e Libertà per l’Italia, Gianfranco Fini.
A riferire ai lettori lo stesso direttore, il quale affermava di aver raccolto le confidenze di una persona rimasta anonima.
“Girano strane voci a proposito di Fini”, titolava l’editoriale, “non so se abbiano fondamento, toccherà ad altri accertare i fatti”.
Secondo l’articolata ricostruzione del direttore, che riportava come fonte una persona che “non pareva matto”, si poteva giungere a pensare che Gianfranco Fini sarebbe stato sul punto di orchestrare un falso attentato per addossarne la responsabilità a Silvio Berlusconi.
Sullo sfondo il noto conflitto fra i due leader politici: chi volesse saperne di più interroghi pure Google.
Perché riprendere, oggi, questo episodio?
Perché è passato del tempo e possiamo vedere le cose da altra prospettiva.
Da quando Belpietro ha riferito della conversazione con la sua “fonte” è passato del tempo: le procure di Bari, Trani e Milano indagano e della faccenda nulla si è più saputo.
A ben vedere, e secondo il mio parere, nulla avremmo dovuto sapere anche tempo addietro: perché la notizia, al momento della sua divulgazione, non aveva i requisiti tecnici per essere ritenuta tale.
I requisiti di “notiziabilità” sono quelli riportati in figura (e sui quali tornerò in futuro), nella quale manca tuttavia quello più importante, troppo spesso dato per scontato: il riscontro oggettivo, la verifica che un giornalista opera prima di pubblicare una notizia.
Possibile che Belpietro abbia ricevuto confidenze da una persona che “non pareva matto”: ma è doveroso distinguere fra una “voce” e una notizia.
Cosa ci può essere alla base di quello che possiamo chiamare un “errore tecnico”? Le ipotesi sono due:
- il direttore di Libero ha volutamente riferito ai lettori una non-notizia. E questo non deporrebbe a favore del rispetto che Belpietro porta ai suoi lettori e al pubblico in genere;
- Belpietro è in buona fede e non è consapevole di aver riferito una non-notizia.
In mancanza di ulteriori informazioni rimango nel dubbio.
Quante sono purtroppo oggi le voci pubblicate sui giornali o annunciate ai telegiornali dove dovrebbero esistere solo vere notizie?
Ma possiamo ancora stupirci che tutto ciò accada, quando i programmi televisivi più seguiti sono quelli dove vince il gossip e il farsi gli affari degli altri?
Il tutto in un linguaggio indecente condito solo da urla sparse..
Esistono ancora le notizie fuori dal web?