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Tranquillo, qui trovi la soluzione...
Quando trattenere il dipendente è un problema
28 Marzo 2011 | (S)management delle Risorse Umane
Post aggiornato il 24 marzo 2020
Quella che vedete in vignetta rappresenta una situazione piuttosto comune nelle piccole e, meno, nelle medie imprese.
L’imprenditore ha le redini operative dell’azienda, è consapevole del proprio know-how ed intenzionato a proteggerlo.
La possibilità che il suo collaboratore vada a rafforzare le fila nemiche o, addirittura, si trasformi in una minaccia alla sua leadership lo spaventa.
Cosa c’è di meglio, allora, che limitare la crescita professionale di chi ha arruolato per contribuire ai risultati della sua azienda?
Trovi il post anche nel libro Palmiro e lo (s)management delle Risorse Umane – Tattiche di sopravvivenza aziendale.
sono parzialmente d’accordo…farli crescere a rallenty può essere comunque controproducente, inquanto non sapranno cavarsela da se in determinate circostanze…la verità è che secondo me ci vuole tanta fortuna, a me personalmente mi è capitato di crescere un collaboratore e dopo 3 anni mi ha mollato su 2 piedi per passare alla concorrenza, e la cosa assurda è che lo ritenevo il mio braccio destro….che beffa…
Ciao Maria,
conosco il problema. Purtroppo bisogna rassegnarsi al fatto che investire sulle persone è l’unica arma che l’imprenditore ha per rendere competitiva la sua impresa.
E che avere più di una persona capace rappresenta l’unica garanzia possibile.
A presto leggerti.
Arduino
la colpa è solamente delle aziende che non sanno trattenere alla maniera giusta…alzate gli stipendi se volete trattenere i dipendenti…SPILORCI!
e’ vero fare formazione e creare professionalità può rappresentare un rischio d’impresa !!!! ma se va poi il “formato” va via chiediamoci il perchè ????
Ciao Nicola,
non ho capito il tuo intervento. Mi pare di capire che si d’accordo con chi ritiene più conveniente avere collaboratori poco preparati.
è così?
Grazie per il commento,
Arduino
@Arduino
sono un altro Nicola… ma sono quasi certo di aver compreso il commento dell’altro mio omonimo, e va in tutt’altro senso da quanto affermi tu. Nicola sottolinea il fatto che molto spesso gli imprenditori non si rendono conto del perché un dipendente/collaboratore preparato scelga un’altra strada. Se un dipendente si trova bene in azienda, è ben retribuito e ricopre un ruolo adeguato alla sua professionalità, difficilmente andrà via…
Cari Nicola,
se un dipendente si trova bene, è apprezzato e adeguatamente retribuito la probabilità che lasci è piuttosto bassa, non c’é dubbio.
Il senso del post è che la paura dell’imprenditore arriva talvolta al punto di limitare la propria competitività proprio per evitare di essere abbandonato dal collavoratore bravo.
Dimenticando che è proprio il collaboratore una delle chiavi del suo successo.
A presto leggervi,
Arduino