Paghereste un amministratore delegato che vi fa perdere soldi?
Ho qualche dubbio. E ce lo hanno pure in Gran Bretagna: vi spiego perché.
Secondo uno studio pubblicato da PWC, a breve oltre la metà dei CEO delle principali imprese britanniche firmeranno un accordo secondo il quale se, nel corso di un anno fiscale, avranno preso decisioni che hanno causato perdite per l’azienda, si vedranno decurtati i compensi del 25% .
Ipotesi? No, perché hanno già firmato, ad esempio, top manager di BT, Premier Farnell e RBS.
Tuttavia, PWC avverte che l’accordo non darà alle imprese tutto il potere che sperano, perché sono tutte da chiarire le circostanze secondo le quali il taglio di compensi sarà attuabile: il rischio che i tagli possano essere realizzati solo in caso di violazione della legge è reale.
Tutto da buttare?
Intanto si comincia a parlarne e un numero considerevole di manager ha già accettato di mettersi in gioco, con il risultato di calmierare compensi che continuavano a crescere oltre l’inflazione anche in tempi di crisi.
Con la speranza che la nostra abitudine a copiare ciò che avviene nel mondo anglosassone non si fermi davanti al portafoglio degli amministratori delegati.
E certe iniziative sbarchino, senza esitazione, anche in Italia.
Ma quando mai…Da noi più sbagli, più fai carriera e più guadagni, non cito gli esempi per evitare la denuncia per diffamazione ma li consociamo tutti
Non credo che sia una regola generale, quella che in Italia fa carriera chi sbaglia di più.
Diciamo che da noi l’amministratore delegato vestito da messia gode ancora di un certo fascino. E al messia cosa vuoi attribuire?
A presto leggerti.
Arduino