Umberto, un atto di coraggio
Fine anno, tempo di bilanci.
Certo li avrà fatti anche Umberto Bossi, il più longevo dei leader politici alla guida del più longevo fra i partiti in circolazione.
Quale bilancio potrà fare, oggettivamente, della sua leadership politica?
La secessione della Padania (scusate, padania…) appare una chimera.
Il federalismo, obiettivo minimo dell’azione di governo che l’ha visto protagonista sia nel centro-destra sia nel centro-sinistra per oltre 15 anni, appare definitivamente seppellito da una crisi dalla quale riemergeremo chissà quando.
Molti militanti sono assurti al rango di parlamentari o esponenti della pubblica amministrazione locale: le cronache ci dicono che non pochi di loro danno segnali di essere divenuti avvezzi ai privilegi propri di caste formalmente combattute.
Alcuni privilegi anche in famiglia: moglie vantaggiosamente prepensionata e figlio, improbabile successore, ben sistemato nel consiglio regionale lombardo.
Insomma, i risultati sembrano essere tutti ad appannaggio di pochi.
Perché, a 70 anni e una salute non più ferrea, non pensare al ritiro e chiedendo scusa alla base?
Lo so, ritirarsi non è facile, specie se il bilancio non è esaltante (per la base): ma chiudere una carriera politica con un gesto onesto e apprezzabile la rivaluterebbe.
Coraggio Umberto.
In un paese civile, il buon (si fa per dire) Umberto, sarebbe stato costretto a dimettersi da tempo, viste le sue esternazioni contro il Paese e soprattutto contro quella Bandiera che ha giurato di rappresentare.
Non credo, purtroppo, si possa contare sulla sua buona volonta’ per un ritiro a breve, cosi’ come non credo che l’On. Maroni, becnhe’ forte di una buona base all’interno della Lega, abbia il coraggio di premere il grilletto.
Dovremo cosi’ abituarci a rivedere e riascoltare offese, ingiurie e minacce di secessione per ancora qualche annetto, con la magra consolazione che il “Trota”, per nostra fortuna e sua incapacita’, non andra’ tanto lontano.
Un abbraccio e a presto.
Cristian
Triste soprattutto vedere che anche organizzazioni che nascono per combattere lo status quo alla fine si adeguano.
E Umberto e i suoi forse più di quanto non si pensi.
Ho incontrato dei militanti in compagnia dell’onorevole di turno e la manipolazione di queste persone era tristemente evidente.
Il trota? Un incerto tentativo di Bossi di perpetuare se stesso. Perché la cosa peggiore per il torta, povero ragazzo, sarebbe quella di realizzare i suoi sogni.
Auguri e a presto leggerti.
Arduino