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Perché pagare per qualcosa che non potrai mai possedere?
Il paradosso delle “Risorse Umane”
18 Marzo 2012 | (S)management delle Risorse Umane
Post aggiornato il 23 marzo 2020
Tutti siamo concordi nel definire le “Risorse Umane” come la principale ricchezza sulla quale un’organizzazione possa contare.
Una ricchezza che retribuisce, relativamente controlla, in nessun caso possiede.
In soldoni, non basta assumere o retribuire le persone: l’organizzazione deve essere anche in grado di creare le condizioni affinché le persone mettano a disposizione ciò che sanno e si impegnino a farne attiva manutenzione.
Cosa ne pensi?
Ti sembra una riflessione aderente alla realtà?
Trovi il post nel libro Palmiro e lo (s)management delle Risorse Umane – Tattiche di sopravvivenza aziendale.
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Ciao,
ebbene sì è proprio così… io vengo dal mondo della scuola e gli anni che ricordo con maggior piacere sono quelli in cui l'”azienda” mi ha dato l’opportunità di crescere professionalmente e personalemente offrendomi spazi di sperimentazione e di aggiornamento “sul campo”. Insegnando si gestiscono elevate variabili sociali e contestuali che spesso distogono dalla priorità: la scuola è per gli studenti che se non restano protagonisti dell’agire educativo diventano meri fruitori-ripetitori e a quel punto anche insegnare è una noia profonda e perde di significato profondo… “lasciare il segno”, ovviamnte spero sempre positivo o per lo meno non demotivante per lo studente che è un “mondo” così delicato e complesso e per questo affascinante
Mettersi in gioco è un po’ il gioco della vita e senza di esso è la noia
Emanuela
magari fosse vero.
o perlomeno è ero in casi molto sporadici.
Perché sei scettico al riguardo, Roberto?