Perché insisto tanto sul pensiero critico?
Perché mi do tanto da fare per stimolare le persone a pensare criticamente?
Poiché il mio triste (triste?) destino consiste nel trovare spesso qualcuno che esprime o ha espresso quello che ho in mente in modo decisamente più efficace di quanto io saprei fare, vi racconto cosa ha detto in proposito quella mente straordinaria di Nicolas De Chamfort.
Ecco la mirabile sintesi.
Sono pochi gli uomini che si permettono l’uso rigoroso e intrepido della loro ragione, osando applicarla a qualsiasi oggetto in tutta la sua forza. È arrivato il momento di applicarla così a tutti gli oggetti della morale, della politica e della società; ai re, ai ministri, ai nobili, ai filosofi; ai principi delle scienze, delle belle arti, ecc. Altrimenti resteremo nella mediocrità.
Secondo Chamfort “l’uso rigoroso e intrepido della ragione” dovrebbe essere abitudine anche di chi detiene il potere, specie quello politico.
Ma come possono costoro esercitarlo, quando ne sono perlopiù infastiditi riscontrandolo negli altri?
Il pensiero critico ha come fondamento il dubbio, la separazione fra fatti e opinioni, la valutazione prima del giudizio, l’analisi della coerenza delle posizioni assunte con i criteri della ragione.
Uno di voi può commentare citando il nome di un politico che impiega il pensiero critico in modo sistematico e che, soprattutto, lo apprezza negli altri?
Siamo condannati alla mediocrità allora, per dirla con Chamfort?
Forse. Intanto cominciamo con il fare la nostra parte…
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Purtroppo nella tua domanda i predicati verbali sono al presente , il chè rende quasi vana la ricerca . Tuttavia , Oscar Giannino mi dà l’impressione di avvicinarsi all’uso del pensiero critico , separando fatti e opinioni .