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Il valore dell'errore
3 Marzo 2013 | Capitale intellettuale, Proprietà Intellettuale - Pregiudizi, Errori cognitivi, Conformismo
Secondo l’epistemologo Giovanni Vailati, una delle nostre menti dimenticate…
…ogni errore ci indica uno scoglio da evitare mentre non ogni scoperta ci indica una via da seguire.
Ciò che gran parte di noi sembra almeno trascurare, se non addirittura ignorare, è il fatto che la nuova conoscenza passa dalla valorizzazione dell’errore.
Hai anche tu la stessa sensazione?
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Se l’errore non genera insegnamento per il futuro, in futuro potrà ricapitare.
Per esperienza personale ho imparato che in una organizzazione “criminalizzare” gli errori può portare le persone all’immobilità: pur di non sbagliare è meglio non fare nulla. Ma indurre in tal modo l’inazione è paradossalmente l’errore supremo, perché inevitabilmente conduce quell’organizzazione alla soccombenza: è solo questione di tempo.
Eppure l’intolleranza nei confronti degli errori è il verbo imperante in molti dei manager che conosco.
Io aggiungerei anche…e dalla comprensione degli stessi.
Ho appena postato un pensiero sulle ammissioni delle proprie colpe (cosa difficilissima da fare!!!), trovo che questi due argomenti abbiano molto in comune, si parla di errori, colpe, della loro valorizzazione, dell’insegnamento da trarne, del confronto tra gli stessi, e dell’intelligenza di saper ammettere….l’argomento è molto interessante e dà adito a molti spunti di riflessione…come al solito…grazie Arduino!
@Roberto. Hai tristemente ragione, viviamo nella cultura della colpa. Tuttavia, e qui aggiungo qualcosa che interessa anche @Tiziana, la cultura di una organizzazione che innova ha in sé la consapevolezza che solo l’errore sistematico e in condizioni “controllate” (nel senso che siamo consapevoli delle conseguenze) porta a nuova conoscenza.
La prossima settimana posterò qualcosa che troverete molto interessante, proprio su questo tema.
Grazie a voi e a @Giorgio per i commenti: a presto leggervi!
Arduino