Oh Matilde, come sei magra!
Tempo fa mi ha chiamato Matilde, con la quale avevo lavorato per un paio d’anni durante un incarico di consulenza.
Come purtroppo accade a molti Matilde (nome inventato, naturalmente…), dopo un buon periodo professionale, era diventata il solito contratto a termine non confermato per via della riduzione dei costi: ora cercava un nuovo lavoro e le cose non andavano benissimo.
Siamo rimasti per un po’ al telefono e abbiamo cercato di definire insieme una strategia che potesse aiutarla.
Verso la fine del colloquio è emerso il tema della presenza sui social network, specie su LinkedIn, che Matilde non viveva come una priorità; un atteggiamento più diffuso di quanto non si pensi e che era saltato fuori più di una volta in passato.
Sono riuscito a reagire in modo composto all’insensata affermazione, limitandomi a dirle che non avevo intenzione di sprecare il mio tempo ascoltando certe sciocchezze.
Dopo due mesi Matilde ha fatto diversi colloqui e per posizioni decisamente più interessanti che in passato; inoltre, i suoi contatti su LinkedIn sono passati da 50 a 300.
Ho deciso allora di scriverle una e-mail di rallegramenti per i risultati raggiungi, incoraggiandola a continuare.
La vignetta ritrae il sottoscritto mentre legge la risposta di Matilde.
La domanda che mi faccio è: sono stato forse troppo duro?
a quanto pare è servito… la durezza ha centrato il segno…
@Giovanna. “Matilde” mi ha scritto tre giorni fa annunciandomi di aver trovato lavoro. Possiamo esserne compiaciuti…