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Quanto siamo influenzabili dall’ambiente in cui ci troviamo?
8 Aprile 2013 | Creatività e innovazione
A molti di noi piace pensare a sé stessi come a persone poco o per nulla influenzabili, persone il cui comportamento tende a risentire assai poco dell’ambiente in cui si trova ad agire.
Sfogliando un libro di Taleb ho letto questo divertente aneddoto, che mi fa piacere condividere.
Il mio esempio migliore della dipendenza della mente dall’ambiente, tratto dalla mia recente visita a Parigi: a pranzo, in un ristorante francese, i miei amici mangiarono il salmone e scartarono la pelle; a cena, in un sushi bar, gli stessi amici mangiarono la pelle e scartarono il salmone.
Cosa ne pensi?
Su tibicon trovi le schede di due libri di Taleb: Giocati dal caso (in copertina) e Il cigno nero.
Che Taleb ha dei pessimi amici o, più semplicemente, si è inventato di sana pianta l’aneddoto per provocarci (c’è sicuramente riuscito).
Mi aspettavo, però, qualcosa in più…
Un abbraccio
Cristian
In che senso?
Sarò stupida ma non ho capito con mangiarono la pelle a cosa si riferisce Taleb. A prescindere dal salmone che a me piace moltissimo ma senza pelle, se mi trovassi a cena con quelle persone sicuramente darei loro la pelle ed io mangerei quella bella polpa color arancio chiaro di un sapore moooolto appetitoso!!!!
Detto questo non è che io non mi ritenga influenzabile, anzi credo fermamente che l’ambiente in cui viviamo ci influenzi tutti quanti, negli atteggiamenti, nei cibi che mangiamo, nella lingua che parliamo, nei posti che frequentiamo, ecc…ecc…potrei andare avanti all’infinito con l’elenco di tutto ciò che ci influenza spesso senza che ce ne rendiamo conto.
Il cervello umano tende ad assorbire come una spugna dall’ambiente circostante, questo mi sembra normale e naturale non mi ero mai posta la domanda prima d’ora, ma forse qualche scienziato gli avrà pure dato un nome a stò tipo di comportamento umano o nooo???