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Sei mai tornato a lavorare nell'organizzazione che avevi lasciato?
Hai mai fatto scarpetta, dopo le dimissioni?
20 Agosto 2013 | Dimissioni, che problema!
Post aggiornato il 25 marzo 2020
Nei giorni scorsi ho pubblicato su LinkedIn un aggiornamento che richiamava un post dal titolo: Come dimettersi?”
Il mio invito al dimissionario: quando esci, chiudi la porta. Non sbatterla.
Mi fa piacere riportare qui il commento di Stefano Forlani:
A volte anche… lasciala socchiusa.
E soprattutto, mai sputare nel piatto in cui hai mangiato: perché in un futuro potresti ancora fare “scarpetta”!
Cosa ne pensi del commento di Stefano?
Hai mai fatto “scarpetta”, dopo le dimissioni?
Trovi il post anche nel libro Palmiro e lo (s)management delle Risorse Umane – Tattiche di sopravvivenza aziendale.
Io ho fatto così. 🙂
Come (farsi) licenziare social.
http://wp.me/pdGRB-6F
Ciao Giovanni,
mi spiace che tu non abbia risposto alla mia richiesta di chiarimento. La sensazione è che tu sia fra coloro i quali entrano nei blog per lasciare tracce utili ai motori di ricerca.
Se è così sappi che il tuo commento sarà cancellato se non arriva una risposta.
Buona giornata,
Arduino
Ciao Alessandro,
grazie del commento, che confesso di non aver capito.
A presto leggerti, Arduino
Ho trovato interessante questo post e allora mi ha fatto venire in mente il mio di post che parla del come mi sono fatto licenziare. E soprattutto come lo si può fare in modo social.
ora è più chiaro?
Un posto di lavoro non è un rapporto personale quindi non vedo niente di male nel tornare indietro.
A patto che ci sia il dovuto reciproco rispetto e che, nel caso di separazione precedente non consensuale (quindi con tensioni e dissapori) si faccia onesta ammenda sulle (eventuali) manchevolezze in termini di stima e corretto comportamento.
Per il resto… È “solo” volgare (anzi volgarissimo) lavoro.
Ben altre sono le cose che contano… È il lavoro sta agli ultimi posti delle cose importanti (serve solo a guadagnar da vivere con reciproco mercimonio delle parti checché se ne dica).
Quindi perché prendersela… Cio che conta e rimpiazzare le entrate con un degno e onorevole ruolo sostitutivo.
Filippo
P.s. Certo che nel lasciarti ti hanno preso a pesci in faccia e trattato come un cane dopo averti magari usato comodamente un vaffanculo e d obbligo. Sempre con… Rispetto parlando.
Pensandoci bene anche un titolare d’azienda ( piccolissima) può fare scarpetta. Può essere licenziato da un suo cliente pur avendo agito onestamente e con coscienza. Spiego la vicenda: Sono giardiniere con un solo collaboratore, ho perso la manutenzione del giardino condominiale per la colpevole alleanza del 30% dei condomini ed il silenzio timoroso (intimidito) degli altri. Me ne sono andato salutando cordialmente e rincuorando quel 70% silenzioso, faccio sempre così, interrompo i rapporti di lavoro con un cordiale arrivederci, non riesco ad essere arrabbiato ( di fuori) anche se ho subito un torto, semmai dimostro dolore per quello che subisco. Dopo un anno quel 70% è venuto a Canossa ed io ho preso la palla al balzo e dato tutta la mia disponibilità e competenza, senza riserve e senza mostrare rancori o porre condizioni. Solo che adesso quel 70% mi ha dato mano libera e mi sostiene in qualsiasi condizione. Un notevole vantaggio che dona grande soddisfazione sui torti subiti e non ultimo è anche un grande vantaggio economico. Non sbattere la porta è stata la mossa giusta.
Ciao Giorgio,
Anche io sono per la pace e la quiete… E mi faccio anche pestare i calli con la dovuta diplomazia… Ma non oltre (questione di rispetto e di… Palle).
Ormai il self control e i politically correct (si dice così ?) e tutto e dobbiamo tutti essere mansueti e arrendevoli… Infatti ci stanno fregando tutti e tutti stiamo in silenzio… 😉
Mi permetto di citare la frase… Più noi arretriamo… Più gli altri avanzano (e occupano il nostro posto) e questione di capire quando smettere di arretrare (ossia di essere supini).
Chi ha orecchio per intendere…
Per il resto e importante e che vada bene a te (a loro va bene di sicuro visto che lo hanno fatto)…
Salutoni
Filippo
sto vivendo una chiusura in questo periodo e per quanto io sia una persona pacifica e tendente al dialogo mi andrebbe di chiudere la porta sul muso del “capo”… ma mi sto trattenendo… con non pochi sforzi e qualche inciampo in recriminazioni… per quanto sia necessario mantenere la porta aperta mi chiedo, quale possa essere il vantaggio! tornare a lavorare con una persona che non ha voluto cambiare le condizioni di lavoro (nonostante le mie richieste da 2 anni in qua)? non è illusorio aspettarsi il MIRACOLO…
non si diventa imprenditori ILLUMINATI dall’oggi al domani…
ma tant’è… meglio lasciarsi senza rancori!
Ciao Giovanna,
le tue riflessioni sono più che condivisibili.
Gli imprenditori illuminati sono davvero pochi ed è illusorio pensare di lavorare solo con loro.
Tuttavia, credo che dobbiamo entrare nell’ordine di idee di selezionare attentamente le persone con le quali lavoriamo: ma credo che questo tu lo stia già facendo.
Due cose circa la rabbia:
– non mi è mai accaduto di vedere che portasse qualcosa di buono;
– la situazione la merita?
Grazie del commento e a presto leggerti,
Arduino