Erano presenti i massimi vertici…
Ti sarà certo accaduto di sentire in TV o di leggere da qualche parte questa espressione, che devo dire ha sempre avuto per le mie orecchie qualcosa di stonato.
Che senso ha parlare di “massimi vertici”?
Come mia abitudine, sono andato a cercate il significato delle parole.
Sintetizzo quanto scrive la Treccani in proposito.
Il punto, (…) il grado (…) più alto: raggiungere il vertice della gloria; giungere al vertice della carriera (…). Incontro o conferenza al vertice, o anche (…) il vertice, espressioni della pubblicistica politica, ricalcate sull’inglese summit meeting (…) o the summit, usate per designare l’incontro dei capi di stato e di governo delle maggiori potenze mondiali (…). Il complesso dei massimi dirigenti di un partito o di altro organismo: incontro (…) dei vertici del partito socialista e democristiano; si prevedono cambiamenti al vertice.
Sembra che la Treccani preveda un solo vertice per ogni organizzazione e non degni di attenzione espressioni diverse per indicare i capi di un’organizzazione.
Possiamo allora bollare i “massimi vertici” come una licenza ad uso e consumo di alcuni giornalisti?
Neanche per idea, perché i “massimi vertici” sono molto utili in diverse occasioni.
Eccone le prime che mi vengono in mente.
Permettono di dare importanza a tutti i rappresentanti di un’organizzazione. Quando, per esempio, a una stessa riunione o manifestazione partecipano amministratore delegato e presidente, oppure segretario di partito e suo vice, parlare di presenza di un solo “vertice” porta a trascurare l’altro “pezzo grosso” o a generare il dubbio: quale dei due vertici è più vertice dell’altro? Meglio evitare…
Quando poi all’evento in questione non sono presenti persone di vertice ma comunque molto in alto nella gerarchia, parlare di “riunione al vertice” offre due opportunità: dare lustro a ciò di cui si parla (una cosa è una riunione al vertice, altra è una riunione della quale devi spiegare perché e per come ritieni sia importante) e si gratificano gli alti ranghi presenti, che certo non si dispiaceranno nel sentirsi definire “vertice” anche quando al vertice non sono.
La definizione di “massimo vertice” infine, permette al vertice aziendale di distinguersi inequivocabilmente da altri esponenti dell’organizzazione comunque collocati in alto nella gerarchia.
E poi, diciamocelo, quando qualcuno si riferisce a noi parlando in positivo di qualcosa di “massimo”, non è il …massimo?