La tolleranza, verso se stessa, di Trenitalia
Domenica e lunedì ho viaggiato in treno per recarmi in una località per raggiungere la quale è necessario servirsi di mezzi diversi, un Freccia Bianca e un Regionale, per un identico tempo di percorrenza.
Il viaggio di andata è volato via nella lettura, mentre al ritorno alcune cose interessanti hanno catturato la mia attenzione: stamattina voglio condividerle.
Durante il primo tratto, sul treno regionale (circa €7 il prezzo del biglietto), fra una stazione e l’altra una voce registrata ripeteva due messaggi, che riassumo di seguito:
- per salire a bordo è necessario possedere un biglietto obliterato, la multa è salata e le FFSS hanno potenziato i controlli;
- il controllore è un pubblico ufficiale e fare resistenza, a qualunque titolo, può portare anche all’arresto immediato.
Il tono?
Duro, intimidatorio, minaccioso. Perfino poco rispettoso, direi.
I due messaggi, ripetuti con frequenza quasi ossessiva, testimoniano il fatto che le persone che viaggiano senza biglietto devono essere numerose e certo cresciute in numero con la povertà.
Tuttavia, mi domando: possibile Trenitalia non sappia trovare una forma di comunicazione capace di non dare l’impressione di trovarsi in un paese nel quale viaggiare senza biglietto è la regola?
Dopo poco meno di 2 ore ho cambiato treno e sono salito su un Freccia Bianca (circa € 37 il prezzo del biglietto): qui la comunicazione aveva ben altro tono, probabilmente adeguata a un Cliente di ben altra “caratura”.
Inviti a recarsi al bar a gustare le prelibatezze offerte e a munirsi di carta fedeltà, che riserva ricchi regali a chi viaggia molto.
I minacciosi inviti a munirsi di biglietto? Spariti naturalmente: del resto il Freccia Bianca in quella tratta è in concorrenza con Italo e una comunicazione diversa potrebbe spingere a viaggiare con il concorrente.
E proprio quando mi accingevo a riflettere sul fatto che per essere trattati con gentilezza e rispetto basta viaggiare su un treno che per lo stesso tempo di percorrenza ti costa 5 volte di più… ho deciso di andare alla toilette.
Scoprendo con disappunto che nessuna delle due più vicine alla carrozza sulla quale viaggiavo funzionava.
Purtroppo neanche i soldi possono garantirti un servizio dignitoso; almeno quando viaggi con Trenitalia, che comunica l’immagine di un’azienda inflessibile con il Cliente e piuttosto tollerante verso le proprie inefficienze.
Ne sono consapevoli i manager, secondo te?
I Manager? Assolutamente no…
Nel paese delle auto blu….
Abbiamo qualche ragione di speranza nella concorrenza, secondo voi?
Quale concorrenza Arduino? Forse non viaggiando abbastanza in treno mi sono persa qualcosa…
Mi riferisco a Italo.
Ovviamente non vale per i regionali.
Ciao e a presto leggerti.
Arduino