Una riflessione di Robert Kennedy
Su cosa è fondato il nostro sistema di vita?
Stamattina ho riletto un passo tratto dal libro Il sogno spezzato, il libro di Walter Veltroni su R. F. Kennedy.
Leggiamo insieme questo breve passo.
Un sistema di vita fondato sulla libertà propone le mete, ma non prescrive i mezzi per arrivarci. Si fonda sul presupposto che gli uomini e le nazioni hanno opinioni differenti, hanno il pieno diritto di esprimere opinioni differenti, e che la verità è fonte di progresso. Crede che gli uomini progrediscano grazie alla discussione, al dibattito, ai tentativi e agli errori. Crede che le idee migliori derivino non da un editto o da un’ideologia ma dalla libera ricerca e dal libero esperimento; e considera il dissenso non come un tradimento nei confronti dello stato, ma come un meccanismo sperimentato di progresso sociale.
Ora ti chiedo di guardare questo video che ho ripreso da YouTube.
Un caso isolato? Per niente! Si susseguono i parlamentari ma una o due volte all’anno si ripetono scene come questa.
La domanda sorge spontanea: su cosa è fondato il nostro sistema di vita?
Su fondamenta di PAGLIA. Non chiedermi di chi è la colpa perchè non saprei dirlo. Ho una mia teoria a riguardo ma sarebbe troppo fantapolitica.
Ciao Arduino,
La cosa non mi sorprende, ritengo che il nostro Parlamento (e qui mi odieranno in tanti) Rappresenti correttamente quanto di buono e quanto di marcio ci sia nel nostro Paese e si basi sugli stessi concetti, riassumibili nel “Visto che sono più furbo, se posso fregare il prossimo a mio vantaggio, tanto meglio”.
Chiaramente vi sono le eccezioni, sia in Parlamento e sia nel mondo reale.
Sono curiosissimo di conoscere la teoria Fantapolitica di Michele.
Un abbraccio e a presto.
Cristian
Eccola Cristian,
parlo, naturalmente dell’Italia, un paese, secondo me, costruito sul nulla e sulle illusioni, a partire dal dopoguerra.
Grazie alle iniezioni di “droga” del piano Marshall (fiumi di denaro fresco da spendere) si è costruito un apparente boom economico, la società è apparentemente progredita, saltando da un regime prettamente contadino ad uno industriale. Macchine, telefoni, frigoriferi, bella vita, pie illusioni.
A fianco di tutto questo il nulla, nessun progresso culturale reale nella popolazione, arretratezza culturale profonda, nel senso più ampio del termine, che persiste ancora oggi, al Sud come al Nord e che non può essere colmata solo con la laurea o lo studio.
A ciò si aggiunge una sciagurata concezione della vita: che, per stare bene, occorre frodare al massimo e fare il meno possibile (da parassita): la dolce vita, i film anni ’70 di Pierino ed Edvige Fenech, la grande illusione degli anni ’80, ecc. Tutto costruito sul nulla e sull’inganno, con politici, industriali e potenti di ogni genere che cercano sempre di tenere il livello culturale medio della gente piuttosto basso (vedi i film di Fantozzi, ma non per ridere delle sue battute, bensì per riflettere), in modo da potersi fare elegantemente i “fatti propri” senza che nessuno se ne accorga….
Questa è la mia teoria fantapolitica. Ovviamente, è solo la mia, e non pretendo che gli altri debbano condividerla.
Mi piace però lanciare degli stimoli e spunti di riflessione. Ciao, Michele