t post
Una diffusa tecnica di manipolazione
17 Febbraio 2014 | Mentire Calunniare Adulare
Quella nella vignetta altro non è che…
… la rappresentazione di una tecnica di comunicazione impiegata da certa stampa per manipolare l’opinione pubblica, capitalizzando su alcune cose:
- tendiamo a farci un’idea delle situazioni sulla base di informazioni insufficienti, spesso non sostenute da fatti;
- una volta costruita la nostra opinione tendiamo a non cambiarla;
- siamo in genere più propensi a credere alla menzogna che alla buona fede delle persone;
- se, dopo la menzogna, emerge la prova della buona fede, il dubbio rimane. Come un tarlo.
Avrai riconosciuto nella vignetta e nei quattro punti precedenti le stesse fondamenta della calunnia, sempre tanto difficile da affrontare.
C’è qualcosa che possiamo fare, secondo te, per fare in modo che queste tecniche non abbiano effetto su di noi?
Se, prima di rispondere vuoi approfondire il tema puoi leggere questi articoli:
Perché le calunnie non facciano effetto su di noi, basta ingnorarle. Il problema – come tu ben evidenzi – è che questa tecnica ha effetto sugli altri, il cui giudizio è poi difficile da scalfire, o quanto meno richiede molto tempo e fatica per essere smentito.
Comunque è una tecnica antichissima e talmente praticata, che le è stata anche dedicata una famosa (e bellissima) area d’opera: è nel Barbiere di Siviglia (“la calunnia è un venticello”) e meriterebbe un riascolto https://www.youtube.com/watch?v=_TgpsjbBnzo
La parola calunnia è risonante, sembra una cosa molto grave. Non che non lo sia però spesso non viene percepita come tale, cioè la gente secondo me vede la calunnia solo quando è su una notizia molto grave (non so se mi sono spiegata o annodata). Personalmente, non ci casco, perchè sono una persona che riesce ad imporsi solo quando sono sicura al 100% delle mie ragioni pertanto, prima di credere a delle notizie ci vado cauta.
Padre Flynn (Philip Seymour Hoffman) dal film “Il dubbio”.
Un giorno una donna spettegolava con un’amica di un uomo che a malapena conosceva… so che nessuno di voi l’ha mai fatto. Quella notte fece un sogno. Un’enorme mano apparve su di lei, e le puntò il dito contro. La donna immediatamente fu sopraffatta da un opprimente senso di colpa. Il giorno seguente andò a confessarsi, da un anziano prete della parrocchia, Padre O’Rourke al quale raccontò tutto. “Il pettegolezzo è peccato?”, chiese al vecchio prete. “Era la mano di Dio onnipotente che puntava il dito contro di me? Le devo chiedere l’assoluzione padre? Mi dica, ho commesso peccato?”. “Si”, le rispose Padre O’Rourke, “si, donna ignorante e male allevata, hai detto falsità sul conto di un tuo simile, hai messo a repentaglio la sua reputazione, dal profondo del cuore te ne dovresti vergognare”. Allora, la donna disse di essere pentita, e chiese il perdono. “Non avere fretta”, disse O’Rourke, “va a casa tua prima, prendi un bel cuscino e portalo su tetto, squarcialo bene con un coltello, e poi ritorna da me”. Così la donna andò a casa, prese un cuscino dal letto, un coltello in cucina, salì sul tetto dalla scala antincendio, e squarciò il guanciale. Tornò poi dal vecchio prete come lui le aveva detto. “Hai squarciato il cuscino con il coltello?” Chiese lui. “Si padre”. “E il risultato qual è stato?” “Piume”, disse lei. “Piume”, fece eco il prete. “Piume dappertutto, padre”. “Ora, voglio che tu torni a casa, a raccogliere una per una tutte le piume volate via col vento”. “Beh”, rispose la donna, “non è possibile, non so dove siano finite, il vento le ha portate chissà dove”. “E questo è”, disse Padre O’Rourke, “IL PETTEGOLEZZO!”
Grazie del commento Paolo.
Splendido film.
A presto leggerti,
Arduino