Imperdibili!
Sei suggerimenti per scrivere il tuo anti-cv
I lettori di questo blog hanno senza dubbio sentito parlare dell’anti-curriculum, del quale ho scritto in due dei miei post fra i più letti.
In questo articolo vorrei non solo a ricordarne brevemente le caratteristiche, ma soffermarmi su alcuni suggerimenti per la sua preparazione.
L’anti-curriculum riporta la vita professionale senza le riserve con le quali siamo abituati a scrivere l’ormai stantio cv in formato europeo, nel quale di solito sbandieriamo i nostri successi e nascondiamo accuratamente le lacune.
E allora, da che parte si comincia per scrivere un anti-curriculum?
Ecco alcuni suggerimenti, che riguardano sia la preparazione sia la stesura del documento:
- Il tuo cv finirà nelle mani di una persona che di cv ne legge a tonnellate. È perciò tuo interesse fornirle almeno una buona ragione per fermarsi a leggere il tuo;
- Pensa anche che la persona di cui sopra potrebbe non solo non essere completamente stupida, ma addirittura essere abituata a leggere il cv in modo critico, cioè cercando di capire quanto c’è di vero in quello che hai scritto;
- Perciò non nascondere le tue aree di miglioramento, sperando che passino inosservate, e non esaltare oltremodo le tue qualità: non puoi mentire a tutti e per sempre;
- Inoltre non esagerare le responsabilità dei ruoli che hai gestito, perché il mondo non è tanto grande come sembra;
- Riporta i successi collocandoli nella giusta dimensione. Se eviterai di tacere il ruolo che la fortuna ha avuto nei risultati che hai ottenuto anche le tue competenze saranno più credibili;
- Non dimenticare di citare gli insuccessi, perché ai fenomeni che non sbagliano mai non crede più nessuno; e citarli ti renderà più credibile.
Vuoi un esempio di anti-curriculum? Puoi leggere il mio, se vuoi.
Stai pensando che con l’anti-curriculum le probabilità di essere convocati per un colloquio siano più basse di quelle che può garantirti il cv europeo?
Nelle mie non frequenti esperienze nella selezione ho potuto constatare che la gran parte (non meno del 70%, nel mio caso…) dei cv sono irricevibili e gli altri sono abbastanza ben scritti da fenomeni senza macchia e senza paura: solo 1-2% dei candidati si preoccupa di scrivere un documento capace di sbucare fuori dal mazzo per farsi leggere con interesse.
Secondo te, vale la pena di tentare di far parte di quell’1-2%?
Sei ancora scettico? Allora prova a rispondere a queste domande.
Nel corso del tuo ultimo tentativo di trovare o cambiare lavoro:
- Quanti curriculum hai inviato?
- Quanti colloqui hai fatto?
- Sei riuscito nell’intento?
- Sei soddisfatto del risultato che hai ottenuto?
Fammi sapere cosa avrai deciso di fare: in bocca al lupo!
PS: non l’ho scritto, ma all’anti-cv va associata anche una diversa di gestione del colloquio. Avrei dovuto specificarlo?
Trovi il post anche nel libro Palmiro e lo (s)management delle Risorse Umane – Tattiche di sopravvivenza aziendale.
Ho trovato le riflessioni proposte molto a valore.
Per chi volesse approfondire o affidarsi a professionisti per tradurre e valorizzare il proprio curriculum, sul sito (…)
ho trovato un servizio ottimo e molti suggerimenti per chi cerca lavoro.
Ciao Luigi,
grazie del commento.
Come potrai notare ho cancellato il collegamento al sito che avevi postato.
Poiché più di qualcuno posta nei commenti link a siti a scopo pubblicitario ho dovuto cancellare anche il tuo.
Sono certo che comprenderai le mie ragioni.
A presto leggerti,
Arduino