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Il fascino, discreto, della non-notizia

7 Maggio 2014 | di Arduino Mancini Giornali Giornalismo Informazione - Pensare criticamente

notiziabilita

La mia definizione di non-notizia è la seguente:

informazione che ci viene riportata come notizia ma che non ha i requisiti della notiziabilità (vedi figura), perché non rappresenta una novità rispetto a quanto noto.

Ecco un paio di esempi:

  • Scompare una bimba, è allarme. Ma la bimba è da un’amica.
  • Allarme attentato, ma era opera di un mitomane.

Perché i media danno spazio a queste informazioni, presentandocele come notizie?

La risposta è, a mio avviso, da ricercare nella crescente difficoltà delle fonti di informazione a farsi spazio e catturare l’attenzione dei lettori.

Vediamo di approfondire.

Il principale requisito della notiziabilità è rappresentato dalla novità rispetto al passato: senza di essa non c’è notizia.

Ciò che fa il cronista, in molti casi, è dare rilevanza a caratteristiche della notiziabilità che possiamo definire complementari rispetto alla novità: ad esempio le persone coinvolte, il conflitto e la localizzazione.

Aspetti, questi ultimi, che hanno la forza di coinvolgerci emotivamente o addirittura di farci sentire minacciati.

E in effetti la non-notizia ben confezionata ha un titolo così strutturato:

  • la prima parte crea un allarme e/o tende a coinvolgere emotivamente;
  • la seconda solleva il pubblico dallo stato di tensione generato dalla prima parte della notizia.

Perché viene così spesso impiegata la non-notizia?

Gli utenti che ne fanno uso sono di due tipi:

  • i giornalisti digiuni di notiziabilità, quelli che non hanno ben chiaro il concetto di notizia e che rappresentano una calamità sia per il lettore sia per il troppo spesso ignaro editore;
  • quelli che della non-notizia fanno un uso consapevole, impiegandola per farsi largo nella marea di notizie negative dalla quale siamo ogni giorno sommersi.

Il vantaggio della non-notizia consiste  nel farsi leggere in virtù di un sollievo, di una sensazione di pericolo scampato che la notizia non ci offre; insomma, non-notizia ha un suo fascino discreto, che la rende interessante proprio per via della senzazione di sollievo che ci fa stare meglio.

E a pensarci bene essa ha un solo difetto: non rappresentando una novità rispetto al passato, proprio una notizia non è.

Ma questo aspetto, forse, sta diventando sempre meno rilevante.

Non trovi?

Se sei interessato ad approfondire il tema della notiziabilità puoi leggere questi articoli:

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Commenti
Valeria 11 Ottobre 2016 0:00

No, o meglio, non solo. Per me la non notizia dà una subdola conferma del falso assunto sottinteso alla notizia stessa. Non sono una tecnica del settore ma quello che noto è che la non notizia solitamente è un fatto di cui si sospetta la causa. La causa però non è veritiera ma al giornalista non importa smentire la causa ma collegare il fatto ad un pregiudizio. Sono stata comprensibile? Spero…

AM 11 Ottobre 2016 0:00

Piacere di ri-leggerti Valeria.
Vi fai un esempio?
Grazie e a presto,
Arduino

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