Da un lato razionalmente capisco che – dato che la legge prevede che possano esseci diversi gradi di gravità del reato – la Corte debba valutare l’insieme del reato e non solo il fatto misurabile (quante volte, o – come credevo di aver capito io – quanto “completo” sia stato lo stupro): anche perchè quello che conta è l’intenzionalità e la consapevolezza dell’atto, non quanto efficacemente lo si sia realizzato. Dall’altro, come essere umano – maschio ma marito, figlio, fratello, e padre di donne – mi ripugna che per un reato così ripugnante (scusate la ripetizione ma non trovo termini più adatti) si possa “dosare” la pena in base a quanto “abbia sofferto effettivamente” la vittima. Se stupro c’è stato, io metterei in in galera il colpevole e butterei via la chiave. (e comunque anche l’arcivescovo arrestato in Vaticano, a quanto ho capito rischia sei o sette anni, e non certo a pane e acqua – un passo avanti, e importante, ma siamo ancora ben lungi dalla giustizia)
Esatto, ripugnante; nel corso degli anni ho sentito le assurdità più schifose riguardo allo stupro, ad esempio quella che, se la vittima indossava i jeans, non poteva essere stata effettivamente stuprata. Tralasciamo i vari “se l’è cercata” e amenità simili, ancor più schifosi quando pronunciati da donne (e ce ne sono, eh!). Evidentemente questa sentenza vuole sottintendere che, se una donna è stata stuprata più volte (e magari dal compagno), forse un po’ di consenso c’è stato…ma forse sono io a pensare male… E non dimentichiamoci che solo da poco tempo la violenza carnale è diventata reato contro la persona e non più contro la morale.
…solo nel nostro paese(dicono le statistiche tra i più moderni ed industrializzati), vige la cultura dello sconto di pena e più il reato è grave più grande è lo sconto…su certi atteggiamenti dei giudici che devono essere imparziali e difendere i diritti di tutti, e sopratutto quelli delle categorie “deboli”, e noi donne purtroppo lo siamo per tantissime ragioni che ora sarebbe lungo elencare….no comment! La bruttissima abitudine di prendersela con chi non si può difendere sarà dura da debellare…si dovrà lavorare molto sui giovani che sono il futuro…io dall’alto dei miei “anta” ho visto pochissimi cambiamenti in tal senso… ma ho fiducia nei giovani…per me sono migliori di quanto sembri!
Da un lato razionalmente capisco che – dato che la legge prevede che possano esseci diversi gradi di gravità del reato – la Corte debba valutare l’insieme del reato e non solo il fatto misurabile (quante volte, o – come credevo di aver capito io – quanto “completo” sia stato lo stupro): anche perchè quello che conta è l’intenzionalità e la consapevolezza dell’atto, non quanto efficacemente lo si sia realizzato.
Dall’altro, come essere umano – maschio ma marito, figlio, fratello, e padre di donne – mi ripugna che per un reato così ripugnante (scusate la ripetizione ma non trovo termini più adatti) si possa “dosare” la pena in base a quanto “abbia sofferto effettivamente” la vittima. Se stupro c’è stato, io metterei in in galera il colpevole e butterei via la chiave.
(e comunque anche l’arcivescovo arrestato in Vaticano, a quanto ho capito rischia sei o sette anni, e non certo a pane e acqua – un passo avanti, e importante, ma siamo ancora ben lungi dalla giustizia)
Esatto, ripugnante; nel corso degli anni ho sentito le assurdità più schifose riguardo allo stupro, ad esempio quella che, se la vittima indossava i jeans, non poteva essere stata effettivamente stuprata.
Tralasciamo i vari “se l’è cercata” e amenità simili, ancor più schifosi quando pronunciati da donne (e ce ne sono, eh!).
Evidentemente questa sentenza vuole sottintendere che, se una donna è stata stuprata più volte (e magari dal compagno), forse un po’ di consenso c’è stato…ma forse sono io a pensare male…
E non dimentichiamoci che solo da poco tempo la violenza carnale è diventata reato contro la persona e non più contro la morale.
…solo nel nostro paese(dicono le statistiche tra i più moderni ed industrializzati), vige la cultura dello sconto di pena e più il reato è grave più grande è lo sconto…su certi atteggiamenti dei giudici che devono essere imparziali e difendere i diritti di tutti, e sopratutto quelli delle categorie “deboli”, e noi donne purtroppo lo siamo per tantissime ragioni che ora sarebbe lungo elencare….no comment!
La bruttissima abitudine di prendersela con chi non si può difendere sarà dura da debellare…si dovrà lavorare molto sui giovani che sono il futuro…io dall’alto dei miei “anta” ho visto pochissimi cambiamenti in tal senso… ma ho fiducia nei giovani…per me sono migliori di quanto sembri!