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Vanità dell’imprenditore e opportunismo dei collaboratori

17 Settembre 2014 | di Arduino Mancini Fare il (e la) leader, che fatica…

resistere ferocemente 480

Questo breve colloquio fra Bertoldo e il Re tratto dal libro Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno di Giulio Cesare Croce mi ha fatto pensare a quegli imprenditori che, vivendo una fase difficile della loro azienda, faticano a imboccare la strada del cambiamento.

Cosa impedisce loro di percorrere una strada diversa da quella che li ha portati al successo?

Resistenza al cambiamento e difficoltà ad affrontare ciò che non conosciamo fanno la loro parte.

Tuttavia, non dobbiamo trascurare coloro i quali hanno in passato contribuito alla fortuna del capo, e che oggi continuano a vivere alla sua ombra come se niente potesse cambiare.

Molte, fra queste persone, sentono dentro di se che difficilmente riusciranno ad affrontare un mondo tanto diverso da quello che in passato li ha visti avere successo; per questo, tendono ad alimentare con costanza la vanità dell’imprenditore, e a mantenere inalterato lo stato delle cose comportandosi come “formiconi che stanno intorno al sorbo per rodergli la scorza”.

L’interessato?

Raramente ne è consapevole e, quando lo è, trova maledettamente difficile intervenire.

E aspetta che a farlo siano gli eventi…

Conosci situazioni simili a quella descritta?

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Commenti
Cesare 17 Settembre 2014 0:00

Senza voler prendere posizione , vogliamo ricordare un nostro importante leader politico, imprenditore, e più volte Presidente del Consiglio? Non tanto per criticare lui – non è questa la sede – quanto per notare quanti intorno a lui hanno tratto vantaggio, economico e politico, dall’assecondarlo (quando invece gli sarebbero stati più utili contraddicendolo se necessario: ma avrebbero, ahimè, perso il suo favore).
Il problema è che a tutti i livelli spesso gli yes-men hanno il sopravvento- almeno immediato – sui collaboratori sinceri (e quando poi vien fuori che questi ultimi avevano ragione, è tardi): perchè ci vuole un grande leader, davvero competente e sicuro di sé, per capire che deve circondarsi di persone anche più brave di lui, e con il coraggio delle proprie opinioni.

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