31° Stratagemma – La cicala dorata abbandona l’esuvia
Lo stratagemma
È ispirato dalla mutazione della larva in cicala, durante la quale la cicala abbandona l’esuvia, cioé la struttura esterna che la protegge, per volare via.
Abbandonando l’esuvia, la cicala lascia dietro di sé la traccia che può ancora far pensare alla sua presenza; lo stratagemma insegna a distogliere una parte delle forze impegnate col nemico, per dislocarle altrove perché si sono create le condizioni per un attacco o per ritirarle senza darlo a vedere.
«Abbandonare» non significa fuggire ma mantenere la forma (l’esuvia) e l’apparenza, eliminando il contenuto; il nemico non si accorge della fuga e rimane a presidiare una posizione vuota.
I sistemi per «abbandonare l’esuvia» sono numerosi e tutti prevedono azioni tese a camuffare la realtà , ingannando il nemico; tuttavia, è opportuno riflettere sul fatto che non è possibile nascondere per sempre il fatto che l’esuvia è vuota: il tempo rappresenta una variabile chiave dello stratagemma, che spesso fallisce perché chi lo mette in atto pensa che l’inganno possa durare a lungo.
La storia
Al tempo della dinastia Song (960-1279), dopo l’ascesa dell’imperatore NingZong si riacutizzò l’ostilità con l’impero Jin, che aveva tentato a più riprese di invadere il territorio nemico.
Il generale Song Bi Zaiyu difendeva con determinazione la nazione, incitando continuamente gli uomini con il rullo di tamburi di guerra. Un giorno le truppe Song vennero a trovarsi di fronte all’esercito Jin in una situazione che lasciava loro poche opportunità di vittoria: i nemici erano largamente più numerosi e uno scontro avrebbe significato la disfatta.
Bi Zaiyu decise allora di ritirarsi, ma l’abbandono del campo sarebbe dovuto avvenire senza che l’esercito avversario se ne avvedesse; fu così che, al momento di mettersi in marcia, i soldati Song lasciarono sul campo le bandiere e appesero per le zampe posteriori molte pecore, in modo che gli zoccoli anteriori sfiorassero i tamburi da guerra.
Le pecore, scalciando furiosamente, produssero un incessante tambureggiare, che convinse l’esercito Jin che i Song erano ancora nelle loro postazioni a presidiare il territorio; per parecchi giorni non osarono avanzare, e quando scoprirono la reale situazione l’esercito dei Song era ormai lontano.
Il commento
Lo stratagemma ha numerose applicazioni, che prevedono tutte rapidità di azione e un tempo nel quale l’esuvia può essere scambiata per cicala piuttosto contenuto.
Un primo esempio dell’applicazione dello stratagemma è la situazione nella quale ci troviamo a lavorare con un gruppo di persone su un progetto; la natura di quest’ultimo può essere diversa: progetto destinato a un cliente a fronte di un contratto (ad esempio una commessa) oppure di natura interna (sistemi informativi, marketing o altro ancora).
Può accadere che siamo costretti a distogliere dal progetto parte importante delle persone allocate per le ragioni più diverse: per esempio per un ordine che abbiamo insperatamente conquistato oppure, per necessità organizzative, siamo costretti a destinare risorse ad attività impreviste.
In entrambi i casi non possiamo assolutamente abbandonare il progetto iniziale né accettare ritardi. Ecco allora che la cicala dorata abbandona l’esuvia: mantiene la forma esterna di gruppo impegnato, distoglie parte delle risorse e lavora segretamente al loro rimpiazzo oppure alla generazione di condizioni che permettano di dare una nuova struttura al progetto iniziale (ad esempio fornendo un diverso risultato finale) e comunque accettata dalla controparte.
È chiaro che, in situazioni come quelle descritte, nelle quali la pressione del risultato è piuttosto severa, il successo dello stratagemma sta nel reperire rapidamente le risorse necessarie al mantenimento negli impegni e/o nella ristrutturazione dello scenario, che porta ad obiettivi raggiungibili anche con minori risorse.
Il rischio di essere scoperti nell’impossibilità di mantenere gli impegni è dietro l’angolo e quindi è necessario fare in modo che lo stratagemma abbia una durata contenuta: pensare, come spesso accade, che l’esuvia possa a lungo far pensare alla presenza della cicala può condurre alla disfatta.
Un secondo esempio di applicazione dello stratagemma si ha quando una persona ha un lavoro ma ne cerca attivamente un altro; in questo caso gran parte delle energie mentali sono impegnate nella ricerca del nuovo e a testimoniare la propria presenza è il corpo (l’esuvia) mentre la testa (la cicala) è altrove.
In questo caso è opportuno restare concentrati e non dare a vedere che si stanno destinando le energie migliori in un compito diverso dalla gestione del proprio ruolo. Anche in questo caso il fattore tempo è determinante: il permanere in una situazione in cui ci si sente “fuori” senza esserlo può portare a situazioni incresciose.
Certo, se il capo è attento…
Non credi?
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