Come resistere con uno spot come questo?
Che fai se tuo figlio ti chiede di indebitarti con AGOS?
Guarda questo spot, che mi è stato segnalato da Francesca, lettrice di questo blog: la società è AGOS, azienda fra i leader in Italia nel credito al consumo.
Di seguito i testi.
(Bambino)
Uno, due, tre AGOS!
Uno, due, tre AGOS!
AGOS!
AGOS!
(Voce fuori campo)
Hai un sogno da realizzare?
(Bambino)
AGOS!
(Voce fuori campo)
AGOS presenta un prestito imperdibile.
1- 10.000 euro al mese
2- 195 euro al mese
3- Per 60 mesi
Chiama l’8009050!
AGOS, semplice, veloce, credito!
Lo spot stimola l’indebitamento per soddisfare bisogni di ogni genere: la nuova auto (ma quella dello spot certo costa qualcosa più di € 10.000), lo smartphone con il quale scattarsi il selfi ai piedi della Torre Eiffel (viaggio più telefonino con i 10.000 li porti a casa), un bagno e un salotto completamente nuovi che potrai usare solo andando al parco, un matrimonio.
Che dire della comunicazione?
Questa prevede il nome del brand ripetuto in maniera martellante (7 volte in 30 secondi) ma contestualizzata nel gioco, per penetrare nella testa di un target costituito da quei redditi medio-bassi che tendono a indebitarsi per soddisfare esigenze non sempre impellenti.
Il gioco non ha né capo né cosa? Poco importa: l’importante è creare l’occasione per ripetere il nome della società in modo che il Cliente futuro, del quale AGOS non deve nutrire grande stima, possa recarsi ptresso una loro sede alla prima occasione.
Ma la domanda che mi faccio è: perché mettere al centro dello spot un bambino?
Le risposte che ho trovato sono due:
- La prima è che se a chiederti di indebitarti è tuo figlio la probabilità che tu lo faccia, magari cedendo a un desiderio neanche troppo nascosto, è certamente più elevata;
- La seconda è che lo spot contribuisce ad allargare fin d’ora il mercato dei futuri debitori.
Tu cosa ne pensi?
Estremamente diseducativo, per vari motivi:
– chi ha figli piccoli andrebbe incoraggiato a risparmiare, investire, certamente non indebitarsi:
– se poi è necessario indebitarsi, lo si fa per cose serie (il mutuo per la casa, le rate per la macchina che serve per andare a lavorare, eccetera…) e certamente non per togliersi uno sfizio;
– se poi si deve chiedere un prestito (per una delle cose serie di cui sopra, o altro) si valuta bene quanto e come chiedere e come rimborsare, e ci si informa sui tassi di interesse: così a occhio, quello suggerito dall’annuncio mi sembra assai esoso.
Per fortruna a quanto mi risulta la maggior parte degli italiani è abbastanza oculata e la richiesta di prestiti è abbastanza ridotta, non siamo certo gli americani. Il che spiega la pubblicitàin questione.
(io poi non faccio testo, mi indebitai solo per la casa, e l’unica volta che ho comperato un’auto a rate chiusi il fimnanziamento dopo sei mesi per non avere sospesi, nonostante il tasso fosse molto buono.. e saldo il conto dellacarta di credito ogni mese, usandola quindi in pratica come carta di pagamento e non di credito)
Ma quanto è brutto ed irritante questo “spot”. …questo al di là di ogni altra considerazione. Per favore non fate dire ai bambini cose che mai direbbero spontaneamente. …se potessero direbbero: “Un due tre, ma perché non ve l’andate a prendere DRENTRO AR C.! come si dice a Roma, con TUTTA la banca che vi manda!”. e se il bambino, come presumo, non avesse nemmeno voglia di dirlo, mi assumerei io l’onere di dirlo. P.S. Ma quanto è brutto ed irritante questo “spot”.