Ce lo spiega in poche parole Antoine de Saint-Exupéry, scrittore e aviatore
Leadership, vision e motivazione: che cosa hanno in comune?
Post rivisto il 30 gennaio 2024
Fra le più diffuse difficoltà che i capi si trovano a gestire in azienda è quella di riuscire a suscitare nelle persone con le quali lavorano la motivazione a perseguire gli obiettivi desiderati: in fondo il concetto di leadership è tutto qui.
Perché questa difficoltà?
Per quale ragione le persone, invece di “spingere” verso il risultato, sembrano voler essere “trainate”?
Uno strumento poco conosciuto, e poco impiegato, è quello della vision: essa consiste essenzialmente nella
rappresentazione di un futuro verosimile
e del ruolo che in esso siamo in grado di giocare.
È evidente che la visione di noi stessi in uno scenario futuro può influenzare in modo sostanziale le nostre scelte e la nostra motivazione ad agire in una direzione piuttosto che in un’altra.
Come impiegare il concetto di vision
per suscitare nelle persone la motivazione ad agire
nella direzione desiderata?
Non è certo questa la sede per una trattazione estesa; mi limiterò a fare un esempio impiegando le parole di Antoine de Saint-Exupéry, scrittore e aviatore:
Se vuoi costruire una barca, non iniziare mettendo insieme del legno,
tagliando assi e distribuendo il lavoro,
ma risveglia nel cuore degli uomini il desiderio del mare grande e bello.
Cosa ne pensi?
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Ciao Arduino,
mi sono chiesto molte volte, collaborando con i miei responsabili e colleghi, in base agli atteggiamenti sopra descritti.
Per quali motivi non si lavora in modo più spinto a tener vivo il desiderio dei collaboratori a dare sempre il massimo per raggiungere l’obiettivo preposto nella maniera migliore?
E’ sicuramente una cosa non semplice, ma sbagliare il tipo di feedback può compromettere il raggiungimento degli obiettivi e le relazioni tra colleghi e collaboratori.
Il problema è che chi non ha visione non può trasmetterla. E troppi dirigenti volano basso, guardano solo ai numeri di un foglio di excel, o ai benefici a breve termine, o solo a giustificare la propria esistenza. Con quelli, è difficile dare il proprio meglio: io da gente così sono scappato (e peccato, perché l’imprenditore invece la visione la aveva, e lavorare direttamente con lui è stato fantastico… ma non le persone per cui alla fine mi sono trovato a lavorare io).
Ciao Cesare,
hai ragione e purtroppo è così per molte persone presumo.
Non hanno la consapevolezza di come possano con pochi gesti e/o parole demotivare i propri collaboratori.
Peccato perché di gente che farebbe l’opposto ce ne sarebbe molta, ma purtroppo il ruolo che hanno non glielo permette.
@Stefano.
Ti ha risposto @Cesare, con grande perizia direi.
Onorato di avervi qui.
A presto leggervi,
Arduino