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Concedergliela o no?
Il capo e l’amicizia su Facebook
12 Dicembre 2017 | Tu e il tuo capo
Vorrei tanto poterti dire che questa vignetta è frutto della mia fantasia ma proprio non posso.
La vignetta, ispirata a un caso reale, stimola alcune domande:
- sei “amico” del tuo capo su Facebook?
- pensi che sia opportuno avere un rapporto di amicizia anche solo “virtuale” con la persona che ha responsabilità della supervisione del tuo lavoro?
- quali implicazioni questa “amicizia” può avere sulla qualità del lavoro?
Cosa ne pensi?
Su scala ovviamente molto diversa, è come la storia delle relazioni amorose o sessuali. Tra capi e sottoposto, meglio evitare; tra pari grado, con molta cautela, e solo se davvero si è creato un rapporto significativo di affetto o stima.
Ciao Cesare,
bello leggere di nuovo un tuo commento.
Hai vissuto, direttamente o indirettamente, situazioni di “amicizie virtuali” che sono diventate, per qualche aspetto, critiche?
A presto leggerti,
Arduino
Ciao Arduino,
sono d’accordo con Cesare, anche se i rapporti a livello lavorativo sono buoni ed anche tra livelli diversi, un’amicizia virtuale potrà influenzerà comunque il collega o il responsabile in fase ad esempio di valutazione o critica.
Quindi secondo me, se si hanno amicizie virtuali “aziendali” bisogna comunque essere se stessi, ma con la testa sulle spalle.
Grazie
ciao.
Ciao Arduino,
personalmente sono uno di quelli che pur cercando di avere la massima cordialità e collaboratività, al lavoro “si fa gli affari propri”, cioè finito l’orario di lavoro la mia vita privata è fuori del lavoro; nonostante questo, o forse proprio per questo, ho sempre avuto un ottimo rapporto con i colleghi; per fortuna l’ambiente dove ho lavorato negli ultimi 17 anni non invadeva la sfera privata.
Ho sempre visto con terrore gli ambienti di lavoro dove il caporeparto gioca a calcetto con i lavoratori. Mi sembra un po’ fantozziano (la coppa cobram, il biliardo, ecc). Mi chiedo infatti quanto ci vadano per divertimento o per dovere. Oppure i reparti di sole donne che magari escono insieme la sera (perché non hanno altri amici). Molto triste: in caso di discussione sul lavoro perdi sia il buon rapporto con i colleghi che gli amici; è un po’ come chi investe i propri soldi in azioni della società per cui lavora: se va male perde sia il lavoro che i risparmi: non è quindi una buona strategia.
Su facebook non sono mai stato iscritto con il mio vero nome. Ufficialmente dico a tutti che non ho un account e non mi interessa averlo, di fatto ho un account con un nome farlocco (ma che sembra vero) e senza amici che uso per partecipare ad alcuni forum di argomenti che mi interessano, cioè per fruire di quello che di buono c’è su facebook.
Di account a nome mio non ne voglio per non dover avere l’imbarazzo di accettare o rifiutare amicizie e per evitare che un ipotetico selezionatore del personale (anche se ormai non ho piu’ questo problema) dal mio account facebook ottenga informazioni sui miei hobby, idee politiche e persone che frequento.
Per quanto riguarda le relazioni sentimentali o sessuali sul lavoro io non ho mai avuto questo problema e i miei vari responsabili hanno avuto il buon gusto di evitare rapporti con le sottoposte; altri responsabili invece lo hanno fatto perché è comodo “vincere facile”: una sottoposta si seduce facilmente un po’ perché lei, in buona fede, è affascinata del “fascino del capo”… l’uomo che ha potere piace, c’è poco da dise, il capo è l’alpha della situazione… un po’ perche’ in mala fede lei spera pure di ottenerne dei vantaggi; per fortuna nel mio reparto non è mai capitato perché io non avrei visto di buon occhio queste situazioni che porterebbero a un sicuro conflitto di interessi nel momento in cui ci sia da dare un aumento di livello, una lettera di richiamo o le ferie nel periodo migliore.
Ciao Arduino, per quel che mi riguarda gestisco la situazione utilizzando i vari livelli di privacy che FB mette a disposizione: non tutti i miei post sono visibili a tutti gli “amici”, quando è il caso creo delle cerchie, non ho reso visibili le pagine e i gruppi che seguo. Non ho l’amicizia con “capi”, ma comunque preferisco tenere questo livello di privacy anche con colleghi. E certi post li condivido solo ed esclusivamente con persone che conosco bene, e/o con cui ci sono dei gusti in comune.
Un saluto!
Mi pare un comportamento saggio e oculato.
A presto leggerti,
Arduino