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No, non è una perdita di tempo...

Perché, approfondire ciò che conosci già, conviene

San Satiro 1 480

Che imparare sia faticoso è cosa nota.

Ma non è altrettanto nota la misura in cui la nostra fatica può essere ripagata quando, analizzando una situazione o cercando di migliorare le nostre prestazioni in una disciplina, evitiamo di restare in superficie e cerchiamo di acquisite una conoscenza profonda del tema in questione.

Perché la scoperta può ripagare generosamente le energie che abbiamo investito.

Un esempio?

Voglio condividere con te ciò che ho appreso da Donato “Donnino” di Angelo di Pascuccio detto il Bramante, architetto italiano del quindicesimo secolo e fra i più grandi di sempre.

Ho scattato la foto che vedi qui sopra nella Chiesa Santa Maria presso San Satiro, a Milano.

San Satiro 2 240Quando entri in Chiesa sei colpito, oltre che dalla sua bellezza San Satiro 3 240mozzafiato, dalla profondità che l’abside regolare alle spalle dell’altare conferisce allo spazio, grazie anche alla ricchezza di colonne e decorazioni.

Ma quando ti avvicini e guardi l’abside da diverse angolazioni, come puoi vedere dalle altre due foto, scopri che lo spazio non è quello che avevi pensato: la profondità che ti aveva colpito inizialmente è pari a soli 97 centimetri.

E l’abside, di fatto, non esiste.

Perché Bramante adottò questa singolare soluzione?

Nel progetto originale l’abside avrebbe dovuto misurare 9 metri e 70 centimetri, ma al momento di realizzare l’opera la diocesi non ebbe l’autorizzazione ad occupare l’area necessaria e si trovò di fronte a una scelta: riprogettare lo spazio o rinunciare.

Fu la maestria di Bramante a trovare la soluzione: egli riportò in scala 10:1 le misure originali, trasformando un vincolo apparentemente invalicabile nell’opportunità di realizzare un capolavoro unico.

Cosa ci insegna la vicenda che ti ho raccontato?

Beh, che se mi fossi limitato ad osservare l’abside a debita distanza non sarei mai arrivato e scoprire ciò che la sua bellezza cela all’occhio frettoloso: una soluzione prospettica capace di fare di una bellissima chiesa un posto indimenticabile.

Un risultato che potrai raggiungere anche tu, tutte le volte in cui deciderai di non fermarti alla superficie delle cose, cercando di acquisire la conoscenza di ciò che pensi già di padroneggiare: ed evitando di considerare i vincoli come ostacoli insormontabili.

Cosa ne pensi?

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Commenti
Simona 21 Dicembre 2017 0:00

Grazie per aver condiviso questi tuoi pensieri e le immagini dell’abside per dare concretezza al concetto !

Stefano 22 Dicembre 2017 0:00

Ciao Arduino,
veramente un bel esempio, uno spunto di grande architettura e creatività.
Io ho sempre pensato ad una cosa, che ad esempio nello sport, per percorrere i 100 metri gli atleti pochi centimetri dalla linea di arrivo decelerano e si piazzano lo stesso primi o comunque nella stessa posizione che avevano pochi metri prima.
Ma se si immagina che la reale linea di arrivo sia 2 metri dopo quella reale e che quindi l’atleta non rallenterà mai fino all’arrivo, allora il risultato, il tempo cronometrato sarà migliore e l’atleta potrà osservare se stesso ed il resto in una prospettiva diversa, ma migliore.
Non mollare mai fino alla fine, anche se il risultato potrebbe essere invariato, “non si sa mai”.
Ciao.

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