Domanda che mi viene posta di quando in quando: ecco la mia risposta in 10 punti!
Come si diventa manager?
Già, come si diventa manager in un’azienda?
Esiste un percorso di studi dedicato?
Esiste un percorso di formazione e/o uno sviluppo di carriera che abbia un’elevata probabilità di garantire una posizione di supervisione, e magari la dirigenza?
La risposta è NO!
Perché gli studi e le esperienze che portano alla meta possono essere le più diverse e comunque condurre a un risultato soddisfacente.
Tuttavia, è possibile identificare alcuni punti sui quali una persona che intende ricoprire un ruolo manageriale con consapevolezza ed efficacia deve focalizzare la propria attenzione.
Quali sono?
I 10 punti che considero prioritari
Il manager…
- … investe con continuità della propria formazione, essenziale in un mondo in rapida evoluzione. Perché non è il titolo sul biglietto da visita a fare il manager;
- … sa superare il conflitto organizzativo attraverso il negoziato cooperativo, perché ha capito che non è importante avere ragione ma individuare soluzioni capaci di produrre buoni risultati. E che anche chi gli/le sta sullo stomaco può avere buone idee;
- … si interessa a quanto gli succede intorno. È consapevole dell’impatto che tecnologia, politica, economia, intelligenza artificiale e cambiamenti sociali hanno sul suo lavoro e sull’organizzazione. Insomma, si è tolto da un pezzo il prosciutto dagli occhi;
- … lavora con continuità per costruire, mantenere e sviluppare una solida rete professionale, che non esita a mettere a disposizione dell’organizzazione. La ricerca di candidati, il reperimento di fornitori pregiati, l’individuazione di partner per lo sviluppo del business sono solo alcuni esempi. E ha ben chiaro che è meglio non avere una presenza piuttosto che averne una trasandata (dare un’occhiata a LinkedIn per credere);
- … ha imparato a gestire la diversità: di genere, di generazione, di cultura. Sa che la varietà è ricchezza e le organizzazioni che sanno sfruttarla generano più facilmente vantaggio competitivo. Perché senza contaminazione non si va da nessuna parte;
- … fa funzionare il team o funzione: delega le responsabilità, definisce/assegna e verifica il raggiungimento di obiettivi, impiega le leve della motivazione. Perché è consapevole del fatto che la motivazione non si può trasmettere, ma sa che esistono strumenti che aiutano a farla emergere;
- … assicura che all’interno del team/funzione, siano presenti e ben distribuite le conoscenze e le competenze necessarie a gestire le deleghe che gli sono state conferite. Ha cura, cioè, di fare in modo che dimissioni o cambio di ruolo di una persona non mettano in crisi il team o, peggio, l’intera organizzazione. Credi che non sia possibile? Fai clic qui…
- … per garantire il punto precedente, definisce piani di formazione che capitalizzano sui punti di forza del team/funzione, per superare più agevolmente le aree di miglioramento;
- … sa gestire chi lavora in Smart Working. Ha imparato, cioè, che le persone non lavorano di più perché qualcuno le sorveglia. E ha ben chiaro che chi non lavora a casa di solito batte la fiacca anche in ufficio;
- … è consapevole dell’importanza di fare crescere le persone, lasciandole andare (senza resistenze…) quando sono pronte ad assumere responsabilità superiori. Perché le persone non sono di sua proprietà, e lo ha capito!
Tutto qui? Non esattamente.
Avrai notato che i punti da 5 a 10 sono quelli più strettamente legati alla gestione delle persone.
Crescita personale e crescita professionale
Ti invito a leggerli attentamente, perché sono cruciali per un percorso manageriale capace di coniugare crescita personale e professionale.
Perché
una carriera intrapresa solo in vista di compensi interessanti,
senza un autentico interesse per le persone e per il loro destino,
non porta lontano.
Che cosa ne pensi?
P.S.: Se vuoi valutare per percorso di coaching che ti aiuti a intraprendere un percorso di supervisione o ti sia di sostegno nella gestione di un ruolo manageriale fai clic su uno di questi collegamenti:
Per esigenze specifiche guarda le linee guida dei miei percorsi di coaching o di formazione: oppure fissa con me una sessione gratuita.