Ecco la risposta di Robert Kennedy, in un discorso memorabile
La ricchezza misura o no la qualità della vita?
Post rivisto il 6 settembre 2021
Domanda difficile, che ha impegnato e impegna molti cervelli.
Robert Kennedy tenne un discorso sul tema il 18 marzo 1968 presso l’Università del Kansas, tre mesi prima di essere ucciso.
In questo discorso, della durata di due minuti, RFK affronta il tema del rapporto fra PIL e qualità della vita.
Ascoltiamolo insieme.
Chi non riuscisse a collegarsi può leggere il discorso per esteso di seguito pubblicato.
Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow–Jones, né i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.
Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle.
Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini.
Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro istruzione o della gioia dei loro momenti di svago.
Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti.
Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.
Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.
Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere Americani.
Io lo trovo illuminante.
Uno dei fondamenti della leadership consiste nella capacità di disegnare, e comunicare, un futuro verosimile: coinvolgendo le persone e perseguire lo scopo comune.
Qualcosa di cui vedo una drammatica carenza in azienda e in politica.
Tu cosa ne pensi?
Se sei interessato al tema della leadership potresti trovare utili questi due strumenti:
Se vuoi sapere di più su Robert Kennedy leggi il libro Il sogno spezzato