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Cosa pensa l'asino del suo padrone?

17 Novembre 2009 | di Arduino Mancini Pregiudizi, Errori cognitivi, Conformismo

A lavà a capa o’ ciuccio, sse perde o’ tiempo, l’acqua e o’ssapone…”

Questo vecchio detto partenopeo ci parla degli irrecuperabili.

Di quelli che non imparano mai, che provi in tutti i modi a tirarne fuori qualcosa di utile ma non c’é niente da fare.

Con una differenza sostanziale con gli asini: mentre questi ultimi si estinguono gli irrecuperabili si moltiplicano.

Poi si scopre che anche gli asini servono a qualcosa.

Come riportano gli autori del libro Nostra eccellenza in Sicilia, a Castelbuono, gli asini fanno servizio di nettezza urbana, con un risparmio in bolli, assicurazione, manutenzione e gasolio rispetto ai mezzi a motore.

Altrove, in Veneto, sono utilizzati per ripulire i margini delle strade dalle sterpaglie, evitando i costi e i danni dei diserbanti.

E se, per una volta, chiedessimo all’asino cosa pensa del suo padrone?

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