Ah, il marketing...
Sognare Carla per comprare Gino
È uscito in questi giorni l’ultimo cd di Gino Paoli, un cantautore che ha segnato diverse generazioni.
Lo spot radiofonico ci informa che il cd contiene un duetto con Carla Bruni: la canzone è “Il cielo in una stanza”.
Nel video potete ascoltarne un pezzo da un servizio del TG5, che presenta l’interpretazione come “raffinata”: il duetto rappresenterebbe un evento, perché “Carlà” (così la chiama il giornalista) ha deciso di cantare con Gino Paoli per “rendere omaggio ai suoi 50 anni di carriera”.
L’interpretazione è un sussurro (il rispetto che porto al cantautore m’impedisce di definirlo diversamente) che di raffinato a me pare abbia ben poco: valutate voi.
Del resto Gino Paoli ha 75 anni e la sua voce ha dovuto fare i conti con il tempo. E fra le qualità di Carla Bruni difficilmente ricorderemo quelle canore.
Il messaggio che ci arriva dalla casa discografica è più o meno il seguente.
Lo sappiamo, Gino non ha più voce, ma qualcosa dovevamo pur inventarci per i 50 anni di carriera. Carla Bruni è bella, famosa, ha tutti i media addosso e la questione del duetto stuzzica. Non ha voce neanche lei? Perché tu credi davvero che un disco con Carlà qualcuno lo compri per la sua voce?
Insomma, sognate Carla e comprate Gino.
Anche questo è marketing, poco rispettoso per il pubblico forse, ma pur sempre marketing.
Per chiudere, due parole su Gino Paoli.
Mi sarebbe piaciuto assistere al suo ritiro dalle scene canore con un memorabile “the best of”, e vederlo accettare con dignità il chiudersi di una stagione.
Peccato.
Ma sei sicuro che Gino Paoli non ha più voce??
Lo hai sentito prima di parlare o scrivere queste assurdità?
La capacità interprtetiva e la voce di Gino Paoli sono nettamente migliorate negli anni. Nelle versioni ricantate del suo ultimo album cone anche in Storie (il suo inedito uscito a gennaio 2009) e in tutti i suoi concerti è assolutamente chiaro che presenta una voce potente e cristallina come non mai.
Le capacità vocali grazie anche alla lunga esperienza Jazz sono sicuramente migliorate anche in estensione.
Conoscere: poi scrivere è la regola fondamentale!!
Caro Anonimo,
non ho provato nessun piacere nello scrivere questo post.
Apprezzo Gino Paoli da sempre, ma questo non mi impredisce di ascoltarlo cantare dal vivo in TV e comprendere che la voce non lo sostiene.
Una cosa la capacità interpretativa, altra cosa la voce.
Gino è grande e non si discute, ma di un cd venduto perché contiene un duetto con Carla Bruni non sentivo il bisogno.
A presto leggerti.
AM
Mi permetto di dirle che se lei ha ascoltato cantare Gino Paoli dal vivo o in televisione non può dire che la voce non lo sostiene: perchè non è vero.
In settembre a causa di un raffreddore che lo ha accompagnato per alcune settimane non è stato al massimo, ma ha sempre condotto in porto le sue esibizioni con grande professionalità.
Non penso neppure che si possa dire che il nuovo lavoro contanga solo il duetto con la Bruni.
Se lei lo avesse ascoltato scriverebbe delle 14 canzoni in genere poco conusciute reinterpretate per l'occasione, scriverebbe degli arrangiamenti mai banali e della grande qualità canora di Paoli.
E tutto questo quando i progetti discografici della maggior parte dei cantanti italiani sono imbarazzantemente penosi.
Il duetto con la Bruni è una parentesi penso più che godibile del doppio album…
Ebbene, i due Anonimi che hanno lasciato un commento al mio post sostengono che io non ho ascoltato il cd solo perché non la penso come loro.
Tutti quelli che hanno ascoltato il cd non possono che ritenerlo straordinario: posizione singolare.
Inoltre sostengono che Gino Paoli, a 75 anni, sia in possesso di una voce potente come un tempo.
Accetto il punto di vista, sperando che siate entrambi pronti ad accettare il mio, che non muta (devo aver sentito Gino in piena influenza, mi spiace).
Ma non è della sua voce che vorrei parlare. Da estimatore di Gino Paoli debbo dire, tuttavia, che la cosa che trovo più seccante è l'impostazione della comunicazione sul disco, che vedo incentrata su Carla Bruni.
Perché? Due le alternative.
1) Gino Paoli ha bisogno della notorietà di Carla Bruni per vendere questo disco e allora le concede tutto lo spazio che l'operazione richiede, rischiando di rimanere in secondo piano.
2) Gino Paoli intende lanciare Carla Bruni come cantante e allora compie un sacrificio difficilmente comprensibile.
Quale delle due?
Sarei grato al secondo anonimo se volesse rispondere.
Dalla conoscenza che ha del cantautore e dal fatto che le sue parole nel commento richiamano la home page del sito ufficiale di Gino Paoli ) direi che possa essere quanto meno in possesso di altre informazioni interessanti.
PS: non è carino da parte sua definire "imbarazzantemente penosi" il lavoro di altri artisti: perché non è vero e perché non è rispettoso del lavoro altrui.