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Una situazione da gestire con cautela...

Se il tuo collega diventa il tuo capo...

20 Luglio 2010 | di Arduino Mancini Tu e il tuo capo

Ti è mai successo di diventare il capo di quelli che sono stati a lungo i tuoi colleghi?

Oppure, viceversa, che un tuo collega diventasse il tuo capo?

Come trattare la faccenda? La cautela è d’obbligo.

Vediamo alcune azioni che difficilmente ti recheranno danno il giorno in cui, malauguratamente, il tuo collega diventasse il tuo capo.

  1. Non cambiare immediatamente atteggiamento, potrebbe pensare che il mutamento sia strumentale.
  2. Non fargli la guerra, anche se lo ritieni un incapace. Per esperienza personale posso affermare che da un conflitto con il capo raramente si esce vincenti.
  3. Attento alle battute, specie quelle che facevi fino a qualche giorno prima. I capi hanno, per definizione, un senso dell’ironia che si trova con la trivella, specie se l’ironia è a loro diretta (se leggendo queste parole ti sta scappando da ridere prova a invertire le parti e a pensare come ti sentiresti al suo posto).
  4. Specie nei primi tempi, fatti cazziare senza difenderti troppo. Lo aiuterà a sentirsi in sella.
  5. Riferiscigli tutto, anche il numero delle visite che fai alla toilette. Ciò lo rassicurerà circa la sua autorevolezza e la tua lealtà (lui ti preferisce fedele, ma a questo stadio è una sottigliezza).
  6. Cerca di capire i suoi punti deboli e, se possibile, aiutalo. Senza ovviamente darlo troppo a vedere, potrebbe aversene a male.
  7. Se ti racconterà dei problemi che gli creano a destra e a manca, ascoltalo con attenzione. Saprai così un mucchio di cose utili che tratterai con la massima discrezione: il tutto rafforzerà la vostra, nuova, relazione.

Difficile? Meno di quanto tu creda.

Basta non pensare troppo a quanto tu sia, oggettivamente migliore di lui. E concentrare la tua attenzione sulle sue priorità.

Cambiano le cose se il capo è donna?

A parte il fatto che i capi donna sono rari quanto i pellerossa, direi che le cose cambiano alquanto: non fosse altro perché una donna non è un uomo. Cosa che noi maschietti facciamo fatica a ricordare.

Ma tutto sommato direi che le sette cautele mantengono la loro validità.

Sei d’accordo?

 

Trovi il post anche nel libro Palmiro e lo (s)management delle Risorse Umane – Tattiche di sopravvivenza aziendale.

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Commenti
Anonymous 1 Agosto 2010 0:00

…sono da 5 anni in un negozio, come commessa. il mio collega, dopo 3 decide di cambiare aria ed arriva un nuovo collega: chiedo all'azienda se posso essere messa al corrente del titolo che avra' la nuova persona affiancatami. mi rispondono che ''nessuno e' primo a nessuno, siamo li entrambi per collaborare insieme….etc''.tempo un anno e gli arriva una raccomandata dove gli viene richiesto di diventare il nuovo store manager. credo pensassero di farmi un dispetto, ma per l'azienda che e', mi han fatto solo un grosso piacere. e rido ancora oggi: anche perche' lui ha detto no. Elena

Laura 19 Maggio 2012 0:00

Ed al punto -1, ovvero prima che capiti, teniamo sempre a mente che a seminar vento, tempesta si raccoglie :))

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