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Le auto sono più sicure? Niente affatto!

13 Dicembre 2010 | di Arduino Mancini Management e Smanagement

La Fondazione Ania, costituita dalle compagnie di assicurazione con l’obbiettivo di studiare la mobilità su strada, ha presentato una ricerca condotta da Ipsos su 800 automobilisti, facendo il punto sull’incidentalità in Italia.

È emerso che due terzi dei 3 milioni e 400 mila incidenti è attribuibile a “errati comportamenti alla guida”: errori di distrazione, che si commettono soprattutto in città e con leggerezza.

Una distrazione calcolata in 2 secondi a una velocità di 40 chilometri all’ora richiede uno spazio di frenata di 20 metri: quanto basta per investire un pedone o tamponare un’auto.

Vediamo alcune delle cause di incidente stradale.

Alcune sono istintive, quindi difficilmente ineliminabil:

  • guardare una bella donna (o un bell’uomo, perché no?);
  • avere a bordo uno o più bimbi.

Poi ci sono le cattive abitudini:

  • mangiare, bere;
  • mettersi il rossetto o la cipria;
  • spalmarsi la crema antirughe (rivendichiamo questo diritto anche noi uomini…);
  • limarsi le unghie;
  • specchiarsi;
  • fumare, o cercare quanto necessario per;
  • leggere il giornale.

Finalmente c’è la tecnologia:

  • il cellulare (qualunque tipo di uso aumenta 4 volte la probabilità di incidente);
  • cambiare stazione radio (tempi di reazione dell’ordine di quelli indotti da 2 bicchieri di vino);
  • navigatore, lettore mp3, lettore cd e similari (soglia di attenzione ridotta al 50%, fino a diventare simile a quella di chi guida con alcol nel sangue);
  • il pc (ma che ci fate, col pc, mentre guidate?).

La consapevolezza è diffusa ma, rileva la ricerca, non adottiamo contromisure: manteniamo i nostri comportamenti e speriamo che a noi non accada nulla.

Insomma la Fondazione ANIA ci dice: cari italiani, siete disattenti, indisciplinati, guardate sempre l’altro sesso, siete tanto vanitosi da truccarvi in macchina.

Siete tutto questo a tal punto da fare una marea di incidenti e indurre ogni anno le compagnie a rivedere i premi delle assicurazioni.

La colpa, dei premi elevati, è tutta vostra.

Io, francamente, faccio fatica a contestare questo ragionamento perché non ho dati sufficienti.

Tuttavia non posso evitare di riflettere sul fatto che le auto, negli ultimi 10 anni, molto hanno guadagnato in sicurezza da un punto di vista costruttivo e di più ne hanno perso per il contenuto di strumenti che distraggono dalla guida.

E mi domando perché la Fondazione Ania, che certo ha a cuore la nostra salute più del conto economico delle compagnie di assicurazione, non inviti con decisione le case automobilistiche a produrre auto più sicure, riducendo la dotazione di quegli strumenti di connettività e intrattenimento che rappresentano in auto una vera e propria calamità.
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Commenti
Anonymous 14 Dicembre 2010 0:00

Un'altra cosa: perchè a fronte di limiti di velocità di circa 130 kmh (a parte in alcuni tratti autostradali tedeschi), perchè continuano a produrre auto superpotenti che superano spesso abbondantemente i 200 kmh? (Alcuni modelli BMW e Mercedes, mi sembra, sono autolimitati a 250 kmh)

Gian Luca

AM 16 Dicembre 2010 0:00

Ciao Gian Luca,
scusa il ritardo ma sono stato sott'acqua. Condivido la tua domanda e te ne pongo una a mia volta: perché abbiamo il bisogno di acquistare auto tanto potenti?
Ciao e grazie per il commento.
Arduino

Anonymous 21 Dicembre 2010 0:00

Faziosi, allo stesso modo perché vengono commercializzate le sigarette o l'alcol sapendo chiaramente che contribuiscono al cancro?
Per il semplice motivo che l'industria produce i prodotti che il mercato richiede, regole leggi e norme ce ne sono a bizzeffe…
…non vi bastano?

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