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Resistere. Senza imbarazzo!

14 Luglio 2011 | di Arduino Mancini Politica, politici, politicanti - Ritirarsi con (in)successo

Mai come in questo ultimo anno abbiamo assistito a vicende giudiziarie che hanno coinvolto esponenti più o meno importanti del governo, del parlamento e di altre istituzioni.

I nomi?

Lista lunga purtroppo, aprite i giornali o un qualunque portale Internet e ne saprete più di quanto possa raccontarvi io.

Per l’ordinamento italiano si resta innocenti fino all’ultimo grado di giudizio: cosa che trovo buona e giusta.

Per cui può accadere che una persona che occupa alte cariche dello stato o addirittura di governo,  indiziata anche pesantemente di gravi reati, possa continuare a occupare un ruolo di grande interesse per la collettività.

Lo trovo, confesso, sconveniente e inopportuno: ma questa è la legge.

Tuttavia, ciò che colpisce delle persone coinvolte, è la totale assenza di imbarazzo con la quale affrontano la comunicazione il pubblico.

Persone che sembrano essere assolutamente a proprio agio a vivere nel dubbio: e in questo dubbio continuare a gestire la cosa pubblica.

Persone che sembrano avere una sola parola d’ordine: resistere, senza imbarazzo.

Tu cosa ne pensi?

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Commenti
Claudia 14 Luglio 2011 0:00

Buonasera,
ritengo che il potere modifichi chiunque.
O meglio ; modifica chi lo raggiunge, per chi nasce gia’ potente e’ un’altra storia.
L’ imbarazzo o eventuali sensi di colpa si attenuano a mano a mano che il potere accresce, si percepisce che anche se rubi o dichiari il falso o violenti un bambino brasiliano ….tangibilmente non ti accade nulla nell’immediato ….arrivi forse anche a pensare anche di essere superiore agli altri
….che non sanno cosa si perdono.
Ho usato questa immagine eccessiva;
…appositamente …perche credo che la colpa sia anche di tutti noi … che gli permettiamo di galleggiare in questo loro limbo dorato , lasciandogli la certezza che non faremo mai niente….
noi che ci siamo abituati a queste vicende , noi che diciamo tutti il famoso : che sara’ mai ….
o : tanto se non lo fa lui lo fa un altro e sara sempre cosi .
Ci dimentichiamo troppo spesso che quando guardiamo il telegiornale non stiamo guardando un film di azione …
saluti

AM 14 Luglio 2011 0:00

Ciao Claudia,
mi pare tu voglia mettere in evidenza il fatto che il potere tenda a scolorire la realtà, appiattendola sui desideri di chi il potere detiene, diluendo regole e principi.
Uno dei punti interessanti del comportamento di chi si trova, per età o altre cause, a lasciare il potere è la paura della vendetta di quanti hanno fino a quel punto subìto. E allora tende a ritardare il ritiro, con qualunque mezzo: punto su cui riflettere e sul quale torneremo.
Difficile contestare la tua posizione sulla corresponsabilità.
Grazie e a presto leggerti. Arduino

leo 20 Luglio 2011 0:00

Bella questa….. ” a lasciare il potere è la paura della vendetta di quanti hanno fino a quel punto subìto”…Pensando a cio’ che vediamo tutti i giorni.. politici…. medici….mi viene da pensare che l Italia e’ davvero un paese di mafiosi!
ieri era l anniversario di Via d Amelio…. Borsellino…. PERSONE uniche in tutte….. un salutone Leo

paola 21 Luglio 2011 0:00

Ciao Arduino,
il tuo articolo ci mette ancora una volta di fronte a delle verità che sono ormai scontate.
Il quadro poltico attuale è di un degrado tale al quale nessuno più reagisce… ed è questo che mi preoccupa più di ogni altra cosa!
E’ mai possibile che nessun POTENTE provi imbarazzo,vergogna dinanzi all’opinione di un intero paese! E continui a governare come se niente sia accaduto… è il potere l’unica forma di attaccamento al “lavoro” se così vogliamo chiamarlo! Questo potere che è inquinato e noi stiamo a guardare senza fare nulla!!!
Paola

AM 21 Luglio 2011 0:00

Ciao Paola,
qualcosa abbiamo fatto, ma non basta. A mio avviso dobbiamo seriamente pensare di dare il potere a chi non lo vuole.
Ma ne riparleremo.
Grazie e a presto leggerti.
Arduino

gigliola 10 Agosto 2011 0:00

Giusta la provocazione ma in realtà è difficile dare qualcosa a uno che non la vuole. Forse il problema è proprio questo … pare che la gente per bene non voglia impegnarsi in politica.
Invece, visto che viviamo in una democrazia, tutti dovrebbero impegnarsi con correttezza e secondo le proprie idee, non per acquisire potere ma per vigilare e partecipare.
“La libertà è partecipazione” cantava Giorgio Gaber anni fa … mi sembra che ce lo siamo dimenticati.

AM 11 Agosto 2011 0:00

Già, ce ne siamo dimenticati.
Ma non è tardi, anche se è maledettamente difficile e se lo spettacolo di responsabilità politica di questi giorni è miserrimo.
grazie per il commento e a presto leggerti.
Arduino

paola 11 Agosto 2011 0:00

Lo spettacolo di questi giorni è uno spettacolo mondiale!
Quello di casa nostra, poi, è veramente squallido sotto tutti i punti di vista, soprattutto quello economico, dove l’unico verbo utilizzato é “Tagliare”. Ma cosa c’è da tagliare ancora! Senza dubbio i profumati stipendi, le agevolazioni varie, le auto blu dei nostri politici!
A noi altro hanno già tolto… e non è finita!
Un caro saluto e a presto
Paola

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