Ecco un personaggio che può sembrare pericoloso, senza realmente esserlo
Come trattare il calunniatore di serie B
Ho già scritto delle caratteristiche sia del calunniatore sia del calunniato.
Oggi voglio fare qualche riflessione su un tipo di calunniatore, piuttosto diffuso, il quale tende a ripetere il suo comportamento con una certa regolarità.
Parlo di chi periodicamente prende di mira la persona che si trova, in quel momento, sulla cresta dell’onda e tende a parlarne negativamente solo con coloro i quali non percepisce come suoi estimatori o amici dichiarati.
La persona in questione si colloca in una via di mezzo fra il pettegolo e il calunniatore realmente pericoloso: quest’ultimo, tanto per capirci, è quello che mira solo a distruggere le persone screditandole agli occhi di tutti.
Un calunniatore di serie B?
Direi di sì, ma ritengo utile parlarne perché è diffuso e piuttosto fastidioso.
Veniamo alle caratteristiche del nostro eroe:
- soffre di gelosia e invidia il successo altrui: si tratta spesso di una persona che ha mancato posizioni di potere per un soffio (o semplicemente sa di non avere le competenze necessarie) e ora mal sopporta chi sembra destinato ad avere migliore fortuna;
- ha scarsa stima di sé;
- non è contento dei suoi risultati: anche se non sempre ne è consapevole, calunniare gli altri serve anche a distogliere l’attenzione dalle sue prestazioni;
- ha poco da fare;
- il suo capo non lo gestisce: se avesse un po’ più di fiato sul collo probabilmente avrebbe meno tempo per le chiacchiere;
- tende a essere servile con i potenti e a cercare protezione.
Vediamo ora i suoi intenti e come agisce:
- ha lo scopo di spezzare i legami esistenti fra la persona di successo, il suo capo e i suoi collaboratori;
- non mira a distruggere ma a compromettere la carriera del “nemico”, affinché non costituisca una minaccia alla sua visibilità nell’organizzazione;
- tende a commentare le azioni dell’avversario lungamente, analizzandole in tutti i particolari, utilizzando tecniche consumate: “è bravo, però…” è certamente la più nota;
- tende a essere prodigo di consigli anche con il suo bersaglio, al quale tende a dispensare saggezza “per il suo bene”. Portata a termine la demolizione è disponibile a prendere la vittima sotto la sua ala;
- difficilmente si rende conto tempestivamente che l’attacco è andato a vuoto, ragione per la quale tende a continuare nella sua azione anche quando è evidente che ha perso efficacia: si direbbe quasi che il gioco sia più importante del risultato.
E gli altri? Cosa ne pensano quelli che raccolgono le sue confidenze?
Anche se lui non sembra esserne consapevole, tutti riconoscono il gioco, poiché periodicamente lo ripropone secondo lo stesso schema, e più o meno tutti condividono la mia analisi circa le sue caratteristiche (vedi di sopra).
Lo ascoltano? Sì, ma spesso solo per cortesia o per amicizia: o addirittura per passatempo.
Vediamo ora come è possibile contrastare questo “generoso” collega:
- la cosa migliore è non fare nulla, trattarlo amichevolmente;
- intrattenere con lui ottime relazioni aiuterà a tenerlo vicino piuttosto che lontano, aumentando la probabilità che ripeta all’interessato, sotto forma di consigli, ciò che va ripetendo in giro a ruota libera;
- nei casi più fastidiosi si può tentare di riferirgli in via riservata ciò che va “confidando” in giro, chiedendo il suo parere e bollando la cosa come una diceria di chi vuole seminare discordia fra voi: funzionerà.
Avrete capito che la persona non è realmente pericolosa e la sua comparsa sarà un segnale del fatto che qualcuno si è accorto della vostra esistenza e che state combinando qualcosa di buono.
Sopporterete più facilmente il disagio se diventerete consapevoli del fatto che il vero pericolo, con queste persone, sta tutto nel vostro bisogno di accrescere la fiducia in voi stessi e nella vostra capacità di coprire il ruolo.
Se volete sapere di più sulla calunnia leggete Come difendersi dalla calunnia, mirabile libercolo che Luciano di Samosata ha scritto molti secoli fa ma che mantiene intatta la sua attualità.
Bravo Arduino, hai perfettamente disegnato l identikit di un collega che trovo veramente difficile gestire…sono d accordo sopratutto quando parli di “il suo capo non lo gestisce e ha un sacco di tempo libero”…ci vuole una gran pazienza ed energia, in quanto trovo che la gestione del calunniatore di turno a fine giornata porcomprometta una buona oretta quasi tutti i giorni…saluti
Grazie Gian Luca,
facci sapere come va il “trattamento”.
A presto leggerti, Arduino
Profilo disegnato correttamente, anche se a volte i danni può farli sul serio.
Ciao.
…se il calunniatore non è di serie B…
Per quanto ne so io i poveri calunniatori sono spesso persone estremamente infelici e piene di astio, spesso per problemi personali ….la tendenza che ho notato e’ quella di cercare di trascinare gli altri (calunniandoli o mettendoli dentro a situazioni imbarazzanti) nel loro universo ..sapendo di patire si , ma almeno un po in compagnia.
A volte il pettegolezzo o la battutaccia e’ uscita anche a me …pero non mi sono mai accanita metodicamente contro qualcuno come invece ho visto fare da alcuni esseri che sono sempre degli insoddisfatti e dei fannulloni.
Esiste anche una sottorazza dei calunniatori : i destabilizzatori;
quelli cioe’ che hanno come unico scopo creare stati generali di incertezza insinualdo dubbi non diretti ai singoli ma un po con tutti ,passando il loro tempo a “gufare” alimentando e ingigantendo qualsiasi minimo problema.
Secondo me nel lungo termine questi sono ancora peggio dei miseri calunniatori .
Creano “bolle”, ….e abbiamo visto che le bolle possono essere pericolosissime…
Interessante categoria, quella del destabilizzatore, del quale proverò ad occuparmi.
Grazie Claudia, stimolante, come al solito.
A presto leggerti,
Arduino
Ho conosciuto e conosco parecchi manichini di Satana che si adoperano per distruggere il malcapitato di turno: l’invidia è una gran brutta Bestia!
Alcuni sono passati a peggior vita, altri sono ancora semoventi e deambulanti.
I primi, a mia memoria, hanno vissuto malamente e sono finiti tristemente; ricordo che uno di essi fu schifato dai suoi stessi figli sul letto di morte: neanche la carne della suia carne ha avuto misericordia di lui.
I secondi hanno già ricevuto dalla vita parecchie sberle: la nemesi prima o poil restituisce il male fatto.
Eppure essi sono stolti, non imparano dall’esperienza e seguitano nel loro percorso di perdizione e di dannazione.
Già, perché la CALUNNIA grida vendetta davanti a DIo!
Pertanto i calunniatori o li uccidi o li IGNORI; su coloro che non si schierano in difesa del calunniato, per ignavia o per viltà, perché è bello che su tutti si possa sparlare e buttare fango, lascio la parola al Sommo Poeta;”Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.