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Lo sapevi?

Meglio ci si insulta, meglio si vive!

Post rivisto il giorno 1 febbraio 2021

Proprio così: insultare fa bene.

La vita di tutti i giorni ci offre innumerevoli occasioni per insultare il prossimo e reprimerci costantemente può nuocere alla salute.

Te la immagini una vita senza nemmeno pensare, anche solo una volta al giorno, “che imbecille che è questo qui!”?

Condiviso il concetto, condividerai anche il fatto che l’insulto deve essere ben fatto, perché insultare le persone può essere pericoloso.

L’insulto è un’arte governata da regole ben precise che aiutano a individuare sia la persona da insultare sia la strategia di gestione della comunicazione nei diversi casi.

Grazie a Maurizio Bianchi, mio prezioso amico e consulente librario, ho scovato un libretto di poche decine di pagine del quale vi presento sia la scheda sia il trailer.

Sì, stavolta anche il trailer.

Dedicare un’ora del tuo tempo a imparare le regole che governano la nobile arte dell’insulto può essere un prezioso investimento.

Fai clic qui e… buona lettura!

E mi raccomando, condividi con conoscenti e amici perché…

Meglio ci si insulta, meglio si vive!

 

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Commenti
paola 17 Gennaio 2012 0:00

Gentile Sig. Mancini,
penso che con questo post si sia toccato il fondo. lei ha molto frainteso il ‘tenersi tutto dentro’ con l’insultare le persone, quindi far fuoriuscire tutto ciò che ci teniamo dentro.
L’elogio all’insulto che lei fa è veramente degno di chi ha talmente tanta supponenza da credere di avere la verità in tasca; mi spiace ma come non ce l’ho io non ce l’ha nemmeno lei.
Comunicazione ed insulto sono due concetti che viaggiano su binari molto distanti tra loro e se ogni tanto per caso si incontrano o scontrano, creano guai. Chi è lei per dare ad un’altra persona dell’imbecille? Da quale complessità di conoscenza le viene questo atteggiamento? Ha mai sentito persone dedite all’espolrazione profonda di se stesse parlare? A me fortunatamente è successo e le ho stimate: la loro sicurezza mescolata alla gentilezza non aveva bisogno di ricorrere agli insulti per essere garantita, piuttosto veniva supportata dal cercare di comprendere il perchè l’altra persona avesse agito in quel determinato (e a volte non condivisibile) modo.
Cordiali saluti
Paola

Paola Gatto 17 Gennaio 2012 0:00

Un po’ di presupponenza fa parte di tanti e tanti di noi, persone di oggi, pratiche, alle prese con mille impegni e mille pensieri: senza volersi mettere su un piedistallo, ognuno di noi dà un giudizio/o ha un pensiero diverso su cosa o persona, di cui magari non condivide le scelte. Fa parte del ritmo della vita moderna, senza per questo voler trascendere negli eccessi. Io interpreto questo post secondo quanto ho letto nel link: saper esprimere la propria opinione divergente, pur mantenendo il rispetto, saper mediare i propri impulsi un po’ troppo prepotenti, attraverso un addomesticamento espressivo e del pensiero può condurre al raggiungimento della saggezza. La interpreto così.

AM 17 Gennaio 2012 0:00

Buonasera Paola,

grazie per il commento.

Devo confessare che sono un po’ preoccupato dall’assenza prolungata di critiche: quando metti tutti d’accordo non dici niente di interessante. Il tuo commento mi rassicura.

Veniamo al contenuto.

Adotto spesso un registro ironico e “leggero” per comunicare concetti la cui discussione rischierebbe di risultare pesante: a volte dicendo esattamente l’opposto di quello che penso. Questo ho fatto in questo caso.

L’insulto è una forma di comunicazione, che ti piaccia o no, perché quando due persone sono in contatto non possono non comunicare: anche se sono in silenzio. E comunicano anche quando una insulta l’altra e questa tace.

Il concetto di insulto, come forse non dal post e nella recensione del libro, è da intendersi in questo contesto in senso allargato: non invettiva ma mezzo per far pervenire la valutazione che una persona fa delle prestazioni e addirittura delle qualità personali di un’altra.

E il mio suggerimento non è quello di far partire un “IMBECILLE” ma quello di creare le condizioni affinchè sia possibile far pervenire a destinazione un messaggio che potrebbe essere sgradito, abbassando le resistenze dell’interlocutore. Inducendolo a riflettere.

L’invito a insultarsi “meglio” altro non è quello di affrontare le eventuali dispute verbali con cautela e con maggiore probabilità di uscirne integri.

Se dopo questo post e questa mia risposta ti saranno rimasti tempo e voglia di continuare a leggere un po’ di articoli sono certo troverai molte cose che potresti valutare riprovevoli. Perché ne parlo? Perché mi fa piacere fare il possibile per aiutare i miei lettori ad affrontare situazioni difficili con pragmatismo.

Per quanto mi riguarda faccio il possibile per rispettare le regole del viver civile, non ho verità da vendere, non ho paura a cambiare idea, non ho memoria dell’ultima volta in cui ho insultato qualcuno (anche nel senso auspicato da questo libretto), metto a disposizione degli altri molto di quel poco che so senza chiedere niente.

Gli atri lettori cosa ne pensano?

Grazie ancora e a presto leggerti.

Arduino

Alessandra Chiarioni 18 Gennaio 2012 0:00

“L’elogio all’insulto che lei fa è veramente degno di chi ha talmente tanta supponenza da credere di avere la verità in tasca; mi spiace ma come non ce l’ho io non ce l’ha nemmeno lei.”(cito dall’intervento della Signora Paola).

Ebbene l’associazione immediata che mi è giunta alla mente -spero sia presa in modo corretto secondo la teoria della comunicazione, la prima, quella americana del 1945 per intenderci- è “scio nescire”.
Ovviamente l’implicazione sarebbe che la Signora ha perfettamente ragione, ma…l’altra implicazione -più aggiornata- si chiama “gancio”, teoria psicologica che dice letteralmente che io mi faccio agganciare da ciò che mi infastidisce se ciò trova uno “specchio” dentro di me.

Cosa intendo?
Facile. Quando ieri ho letto il post del Signor Mancini, non mi sono sentita insultata dopo avere conosciuto in più di 50 anni di vita, in tutti gli ambienti che ho frequentato da quelli colti a quelli diplomatici, oppure incolti ma molto civili, oppure ricchi ma rozzi, o poveri ma molto dignitosi, persone o umanità varia, per nulla OFFESA ANZI MI SONO SENTITA DIVERTITA DA UNA CONSTATAZIONE DI FATTO CHE RISALE ALLE TEORIE DELLA MAGNA GRECIA.

Quali?
Ebbene sarebbe troppo vero, la mia potrebbe essere definita una vera arroganza.
Non me ne vogliata.
In tempi drammatici, in cui un comandante abbandona i suoi passeggeri in balia della morte forse se qualcuno dice un “imbecille” di più forse non ci scappa un altro morto, il comandante che apparentemente (la Magistratura indaga) così bene ha operato.
Con ironia auguro buona giornata a tutti, che è sempre più faticosa purtroppo;-)
A presto.
Alessandra Chiarioni

Claudia 18 Gennaio 2012 0:00

Buongiorno;
Ho letto un po’ preoccupata i commenti di Paola e Alessandra ,
che ho intuito da come scrivono , essere persone di cultura molto superiore alla mia .
La prima volta che ho letto i due commenti ho subito pensato che anche a me piacerebbe riuscire ad esprimere dei concetti con una cosi bella cornice.
Poi ho voluto rileggere.
Paola mi ha dato l’impressione di non avere colto lo spirito con cui si e’ scritto l’articolo ;
ha ribadito cose che sono luoghi comuni e frasi fatte a mio parere , molto belle ma poco attuabili sul “vivere quotidiano” .
La sfido:
:o)
con le borse della spesa in mano arriva davanti a un ascensore e dentro c’e’ uno che sorridendo Le
chiude le porte e non La aspetta ….vedra’ che sul piano pratico almeno un “cretino” fra i denti Le scappa.
Io ho imparato che quando parliamo di come ci si dovrebbe comportare siamo bravissimi a dare lezione, con i figli , con i genitori , con i politici , ecc.. poi nel ns quotidiano l’ atroce verita’ e che siamo molto istintivi e poco nobili .

Di Paola onestamente non sono riuscita a comprendere molto , non so cosa sia lo “scio nescire”
( ma ora mi informo) e non ho capito come diavolo facevano gli antichi greci a insultarsi e divertirsi .
Ha, ….a Schettini non darei dell’imbecille , personalmente lo chiuderei in una stanza di 1mt x 4 e butterei la chiave.
:::::::::::::::::::::::::
Heeeeee… come siamo bravi ad apparire……
non me ne vogliate , ma io sono una di quelle che spesso e volentieri , manda a quel paese i colleghi , tiro parolacce davanti alla televisione ( e’ stupidolo so ) e …una volta ho dato un calcio all’ascensore , proprio in quell’ esempio a cui accennavo prima .
Esterno insomma … ma sento che quando lo faccio e’ un po come se la rabbia che incamero con l’azione
che ho subito si sgonfiasse .. e poi dopo avere dato dell’imbecille a un collega , mi capita anche di chiedergli scusa e di offrirgli il caffe …( mica tanto spesso pero’)
Saluti
Cla

Fuliabe 19 Gennaio 2012 0:00

Integrando l’opinione di Alessandra, che io condivido in pieno, penso che Arduino (scusate ma il Lei non lo sopporto proprio…) volesse intendere che, con chi merita, è preferibile utilizzare un insulto costruttivo che uno “buttato là tanto per offendere” visto che, se l’interlocutore è sufficientemente intelligente per capire cosa vogliamo fargli capire, sarà in grado di riflettere su quanto detto, capire i suoi errori ed evitare di rifarli in futuro.
Chiaro è che è un’operazione border-line quindi si deve stare molto attenti a quel che si dice e pesare bene ogni parola!
“Ben altra” cosa è l’offesa gratuita!

Gianni Mercuri 19 Gennaio 2012 0:00

io dico solo FANTASTICO!
non solo approvo… ma contribuisco alla diffusione
http://www.welovemercuri.com/2012/01/la_nobile_arte_dellinsulto.html

GRAZIE…
un caro saluto all’e-friend Arduino

Cristina Guarda 21 Gennaio 2012 0:00

“penso che con questo post si sia toccato il fondo. […]. Chi è lei per dare ad un’altra persona dell’imbecille?”

@Paola mi permetto di dirti che senza volerlo, proprio tu hai messo in pratica il concetto espresso in questo articolo. Hai espresso il tuo dissenso in modo piuttosto forte e hai invitato il tuo interlocutore a riflettere, argomentando il tuo punto di vista contrario.

Per quanto riguarda invece una riflessione più generale, chi ha avuto il piacere di conoscere questo blog, o meglio ancora il suo autore, può ben notare che esso non si pone come detentore di verità assolute, bensì offre preziosi spunti di riflessione e di approfondimenti, basati su esperienze e sapere personali che vengono messi a disposizione di altri in modo del tutto critico ed auto critico.

Ed è proprio questo che lo rende ancora più prezioso.

AM 22 Gennaio 2012 0:00

Vi prego di considerarmi ufficialmente arrossito alle parole di Cristina.
Grazie a Fuliabe per l’aiuto a mantenere un registro di comunicazione (il TU) che, lungi dall’essere irrispettoso, aiuta e mi pare favorisca lo scambio che stiamo con qualche risultato gestendo.
Ringrazio anche Cristina per avermi fatto notare l’applicazione dell’insulto proprio da parte di Paola, che mi porta a due riflessioni:
– faccio progressi circa la reazione all’insulto, del quale non mi ero accorto;
– sicura, paola, di non voler leggere il libretto?
Grazie a tutti. A Paola, che sarei felicissimo di sapere in ascolto, un po’ di più.

AM 2 Febbraio 2012 0:00

Mi scuso con Paola Gatto per la tardiva pubblicazione del suo commento, finito inspiegabilmente nello spam.

Alessandra Chiarioni 4 Aprile 2013 0:00

Ciao a tutti. Ogni volta che rileggo il blog e le reazioni suscitate mi diverto sempre di più. La comunicazione dunque migliora nel tempo e il nostro Amico Arduino pure. A tutti: buona serata di Primavera 2013! Alessandra. Ps. Che bello Fuliabe evitare il “conflitto” senza offese “gratuite”.

AM 4 Aprile 2013 0:00

Grazie Alessandra,
ho riletto anch’io i commenti e confesso che la tentazione di pubblicare, nel prossimo libro (annunciazione, annunciazione…) anche loro con i post scelti è forte.
Vedremo.
Intanto grazie: a te e ai lettori, vera anima di tibicon.
A presto leggerti.
Arduino

Alessandra 4 Luglio 2016 0:00

Buon lunedì 4 luglio.
Oggi trovo su internet da un account creato dopo il 13 gennaio del lontano 2012 questo piacevole, normale, ironico e autoironico da parte di molti dei partecipanti.
Peccato che dopo questo post abbia vissuto”insulti”di ogni genere e tipo, non solo del tempo.
Blog Cassandra o Arduino troppo bravo nel proporre argomenti”troppo avanti”?
Continuiamo a costruire o almeno guardare al futuro.
Serena settimana a @Fuliabe, @Paola,@Gianni e @Cristina (che non avevo letto).
@Arduino il solito faticoso lavoro di leggermi…
Alessandra.

    AM 8 Luglio 2016 0:00

    I commenti vanno accettati e offrono spunti di riflessione utili, come quelli che tu hai rilevato: anche quando appaiono inopportuni.
    Grazie a te per essere dei nostri Alessandra.
    A presto leggerti,
    Arduino

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