t post
Ciò che di noi hanno capito i politici
18 Novembre 2012 | Politica, politici, politicanti
Vi sono mali orripilanti e sventure atroci, cui non si ardisce pensare e la cui sola vista fa fremere: se ci capita di incapparvi, scopriamo in noi stessi risorse che ignoravamo di possedere, ci irrigidiamo contro la nostra calamità e ce la caviamo meglio di quanto avremmo sperato.
Questo pensiero di Jean de la Bruyère descrive bene noi italiani.
Persone con risorse immense che hanno sempre dimostrato di sapersela cavare, dando la sensazione ai politici di poter tirare a piacere una corda che, di certo, non si romperà.
Tu cosa ne pensi?
Concordo. Ma se queste immense risorse si utilizzassero per validi obiettivi invece che per fare i “bischeri” a favore dei ladri?
Credo che il punto sia cominciare, tutti, a fare almeno un pezzatto. Perché come credo dicesse Anna Frank, è meraviglioso che non si debba aspettare neanche un secondo per cambiare il mondo.
E questo al riparo da facili idealismi.
Grazie Ilaria, a presto leggerti.
Arduino
Ciao,
io credo che sia un giusto ragionamento e una tattica utilizzata benissimo.
Ma credo anche che tutto quello che viviamo ogni giorno, che sentiamo, che vediamo e che gustiamo non rispecchi esattamente la realtà come dovrebbe essere.
Ho una certa sensazione che tante cose siano manovrate da qualcuno o da qualche gruppo di cui non conosceremo mai il nome o che forse vediamo e ascoltiamo la sua voce ogni giorno.
Penso sia una tattica per manovrare la nostra mente, visto che il nostro cervello non distingue le immagini che vediamo o le cose che ascoltiamo da reali e non.
Quindi, qual è la vera realtà? come dovrebbe essere?
Stefano
La chiave, caro Stefano, siamo noi.
Adottare pensiero critico https://www.tibicon.net/glossario/p/pensiero-critico e una buona dose scetticismo https://www.tibicon.net/libri/saggi-scettici
Evitando di dare al primo che capita una delega in bianco.
Grazie e a presto leggerti,
Arduino
Ciao Arduino,
mi vengono in mente tutte le manifestazioni e scioperi che vengono fatte nelle piazze da gruppi più o meno grandi di persone, per chiedere al governo cambiamenti “onesti” e utili per il nostro Paese.
Poi mi vengono in mente le espressioni dei politici nel vedere queste persone arrabbiate, deluse e con dei bisogni e delle speranze.
Sembra che i governanti non battano ciglio, sorridendoci sopra.
E’ come se quella manifestazione non ci sia mai stata.
Forse è proprio di questo che hanno bisogno, per far si e far vedere che ci possa sempre essere la possibilità di un cambiamento, di un miglioramento e che ci sia qualcosa da fare e da parlare.
Stefano