Bergoglio chi?
Jorge Mario Bergoglio è Papa Francesco I, eletto il 13 marzo 2013 dopo due soli giorni di conclave: è il primo Papa del subcontinente sudamericano.
Vorrei fare oggi una breve riflessione su come i media hanno gestito il dibattito sui cardinali “papabili” che precede ogni conclave.
Osservo innanzitutto che la sua elezione ha colto tutti di sorpresa: ci sono voluti più di 30 secondi prima che in tv apparisse una sua foto e un paio di minuti imbarazzanti prima che qualcuno fosse in grado di leggere una biografia, che aveva l’aria di essere alquanto “rimediata”.
Pensate che i bookmaker davano Bergoglio 41 a 1.
Per oltre 20 giorni vaticanisti e esperti di varia natura ci hanno proposto diversi nomi:
- i tifosi del papa italiano parlavano dell’arcivescovo di Milano Angelo Scola (entrato in conclave papa e uscito cardinale), del camerlengo Tarcisio Bertone, del presidente della Cei Angelo Bagnasco, e perfino Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura;
- alcuni prevedevano un papa americano, quali il canadese Marc Ouellet (prefetto dei vescovi), l’arcivescovo di New York Timothy Dolan, il cardinale argentino Leonardo Sandri oppure il brasiliano Odiro Pedro Scherer;
- pochi a credere a un europeo, con il solo arcivescovo di Vienna Christoph Schoenborn e essere considerato papabile;
- fra le ipotesi possibili, probabilmente formulate per non essere colti in fallo da un’elezione a sorpresa, anche quelle di un papa africano (il cardinale ghanese Peter Turkson e il nigeriano Francis Arinze) o asiatico (il filippino Luis Antonio Tagle).
Ma a Jorge Mario Bergoglio non ci aveva pensato nessuno?
Un vaticanista, uno solo, aveva previsto la sua elezione: il suo nome è Andrea Tornielli, che su La Stampa ha parlato negli scorsi giorni di Bergoglio quale unico possibile successore di Benedetto XVI.
Congratulazioni a Tornielli; andrò a leggere il suo articolo.
C’era la possibilità di prevedere che il cardinale Bergoglio diventasse papa?
Oltre a quanto potrai leggere sui giornali, che oggi hanno scoperto le eccellenti ragioni di eleggibilità e non vado a ripetere, tutti avevano dimenticato che nel precedente conclave l’attuale Papa aveva avuto meno voti solo di Benedetto XIV e che a un certo punto della votazione sembra avesse confidato il timore di non farcela a prendere sulle proprie spalle tanta responsabilità.
Inoltre, lo stile di vita e determinate caratteristiche del suo carattere lo renderebbero particolarmente adatto ad affrontare il difficilissimo momento che la Chiesa affronta.
Perché solo una persona è arrivata a pensare al cardinale Bergoglio?
La spiegazione più semplice è forse la più dura e difficile da accettare, e cioè che la conoscenza reale dei fatti vaticani è meno diffusa di quanto si creda.
Molti, dovendo dire qualcosa e non sapendo cosa dire “riciclano” nomi, fatti e circostanze riproponendoli in versione più o meno personalizzata.
Raccogliere informazioni, analizzarle e offrire un punto di vista originale è faticoso: anche quando si è in possesso delle capacità per farlo.
PS
Alcuni media hanno tirato la volata a Scola in modo palese, probabilmente finendo per pregiudicarne le possibilità, e considerando il nome di altri candidati una mera cornice.
Imbarazzante il caso della CEI, tanto concentrata nel vedere confermato il desiderio di onorare l’arcivescovo di Milano nel ruolo di Pietro da diramare, dopo l’”habemus papam” un comunicato con gli auguri a Scola.
Quest’ultimo, sono certo, non ne sarà stato felice; anche perché la vicenda ha lasciato la sensazione di avere assistito a una campagna elettorale con esito indesiderato.