Il governo dei miracoli

Ieri ho seguito, come faccio tutti i giorni e attraverso fonti diverse, le notizie riguardanti le consultazioni per la formazione del nuovo governo.

Tutti i “consultati” hanno usato toni drammatici per descrivere lo stato delle cose.

Tuttavia, ciò che più mi ha colpito è stata una frase del presidente del consiglio pre-incaricato, Pier Luigi Bersani, secondo il quale per superare la crisi economica servirebbe “un governo capace di compiere miracoli”.

Un’affermazione singolare, che viene da un uomo al quale da sempre riconosco onestà intellettuale e buon senso, e che proprio per questo merita una riflessione.

Anzi, tre.

Bersani ha cominciato con l’incontrare le parti sociali nell’evidente (e comprensibile…) tentativo di dare il tempo ai partiti di discutere un possibile appoggio a un suo governo, magari ammorbidendo certe posizioni; l’uso della parola “miracolo” può aver avuto lo scopo di drammatizzare la situazione e indurre il M5S a più miti consigli. Se questa ipotesi è vera allora il leader del PD non sembra essere consapevole del fatto che con la menzione della parola “miracolo” egli comunica la propria impotenza ad affrontare la complessità della crisi.

La seconda ipotesi è che egli pensi realmente che per uscire dalla situazione nella quale ci siamo cacciati serva un miracolo: questo significherebbe che la speranza è diventata la sua strategia. Ma non mi convince.

La terza è che abbia scelto, più o meno consapevolmente, di preannunciare in questo modo la sua intenzione di abbandonare il tentativo edi formare il governo e di lasciare la guida del partito.

Quale ipotesi, secondo te, è quella corretta?

Ne vedi altre?