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24° Stratagemma - Per catturare la banda acciuffarne il capo

17 Luglio 2013 | di Arduino Mancini Impara I 36 stratagemmi

i 36 stratagemmiQuesto stratagemma è da molti ritenuto poco utilizzato perché in auge in epoche in cui le guerre erano combattute da eserciti che si fronteggiavano.

Esso invece ha, a mio avviso, larga e interessante applicazione in conflitti di tipo economico, politico e organizzativo.

Entriamo nel merito.

Spiegazione

Lo stratagemma consiglia, in un conflitto, di attaccare le roccheforti del nemico e di cercare la vittoria completa.

Secondo gli antichi, chi comanda in battaglia deve avere una visione chiara della situazione nel suo complesso, tenerla costantemente sotto osservazione e, in caso di vittoria, essere capace fare bottino senza lasciarsi sfuggire la possibilità una vittoria totale.

Il comandante che scambiasse la ritirata del nemico per la vittoria definitiva e trascurasse per questo di annientare il grosso delle forze e di catturarne i capi, lascerebbe “tornare la tigre sul monte” e se ne potrebbe pentire amaramente.

Concentrandoci sulla cattura del capo, si fanno risalire al poeta Du Fu espressioni estremamente esplicative dello stratagemma, quali per esempio “per trafiggere il cavaliere trafiggi per primo il destriero” oppure “per catturare la banda acciuffa per primo il capo”.

Tuttavia nelle “guerre confuse”, quando l’avversario è sconfitto con ogni probabilità il suo generale si travestirà e la possibilità di “acciuffare il capo” dipenderà dalla capacità di escogitare uno stratagemma che lo induca a tradirsi prima di riuscire a “tornare sul monte”.

La storia

L’episodio si svolse durante la rivolta di An Lushan, il comandante turco-sogdiano di un’importante territorio di frontiera dell’impero dei Tang, il quale nel 755 d. C. scatenò una grande ribellione, sedata solo otto anni dopo, che mise a repentaglio l’esistenza stessa dell’impero.

Zhang Xun era un generale fedele all’imperatore Suzong dei Tang e combatté contro il ribelle Yin Ziqi, fedele a An Lushan. Le truppe di Zhang Xun sfondarono lo schieramento nemico e giunsero fin sotto le insegne del generale avversario, gettando l’accampamento nel caos e massacrando oltre cinquanta comandanti e più di cinquemila soldati.

Zhang Xun aveva intenzione di uccudere Yin Ziqi, ma non lo conosceva: ordinò allora ai soldati di appuntire fuscelli e canne per farne frecce. I nemici se ne rallegrarono assai, credendo che le truppe di Zhang Xun avessero ormai finito le frecce, e si affrettarono a riferirlo a Yin Ziqi.

Fu così che Zhang Xun poté individuare il generale nemico e dare ordine di ucciderlo: una freccia centrò Yin Ziqi nell’occhio sinistro, ma egli si affrettò a radunare i soldati e si ritirò, sfuggendo alla cattura.

Il commento

Lo stratagemma ha molteplici applicazioni.

La cattura del capo per acciuffare la banda è stata spesso impiegata anche nel secolo scorso nelle guerre fra stati o per combattere il terrorismo: l’uccisione di leader è stata spesso impiegata per indebolire la nazione o l’organizzazione sulla quale si intende avere influenza o della quale si vuole assumere il controllo. La morte è di solito preferita all’esilio perché il capo potrebbe, ritirandosi sul monte, serrare le fila degli sconfitti ed organizzare una controffensiva.

In campo economico accade che sia favorita dal concorrente l’uscita di manager di una certa rilevanza (con un’offerta diretta da parte o da parte di soggetti a vicini) o addirittura dell’amministratore delegato, dall’azienda che si intende indebolire: una classica applicazione dello stratagemma che provoca almeno disorientamento nell’impresa e rende più probabile la riuscita di un’offensiva.

In termini organizzativi l’applicazione dello stratagemma è davvero interessante. Esso è applicato ad esempio quando si decide un cambio al vertice dell’impresa, attraverso il quale non solo si sostituisce una persona ma si indebolisce “la banda”, cioè il gruppo di persone vicine al capo e che si identifica nella gestione dell’organizzazione; a quel punto la “cattura” diventa più semplice e può assumere le forme più diverse: licenziamento, cambiamento di ruolo, ridimensionamento interessano almeno le persone più potenti del gruppo.

Lo stesso stratagemma può essere applicato quando si intende generare un cambiamento collegato a ridurre l’influenza che una unità organizzativa è riuscita ad accumulare, e che impiega per ottenere vantaggi di varia natura: gli strumenti impiegati non sono molto diverse da quelle viste nel paragrafo precedente, anche se possono differenziarsi per tipo e impatto.

Tuttavia, due sono le applicazioni davvero interessanti.

La prima si verifica quando, per ragioni di opportunità, equilibri di potere o semplicemente coraggio, non si ha il coraggio di “acciuffare” il capo in modo definitivo. Sono i casi in cui il capo non lascia l’organizzazione ma si vede cambiare il ruolo o ridurre le responsabilità. In questo caso egli è spesso in grado di muovere in modo discreto le sue pedine, far valere gli eccellenti contatti che ha costruito nel tempo (perché, si sa, il vento gira e allora è bene non farselo nemico anche se adesso è in disgrazia) e attendere che le cose cambino, mimetizzandosi. Insomma, si lascia che la tigre si ritiri sul monte, libera di organizzare l’offensiva.

La seconda occasione di applicazione dello stratagemma si può avere nei casi in cui esiste un centro di potere organizzativo ma la leadership è diffusa o non è chiara l’identità del capo. Come acciuffare un capo che non siamo certi di conoscere? Ecco venirci incontro Zhang Xun e lo stratagemma delle frecce. Poiché gli equilibri di potere sono messi in evidenza dalle dinamiche esistenti fra i componenti del gruppo è necessario creare una situazione nella quale la componente emotiva abbia il sopravvento e le persone cerchino con insistenza, e senza troppe cautele, le indicazioni del leader.

Quali possono essere le situazioni adatte a creare scompiglio?

Per esempio un audit interno, un’analisi dei processi che coinvolge anche il gruppo in questione, la voce della promozione di uno di loro (magari il meno quotato), e così via.

L’obiezione che può essere mossa in questo caso, non senza ragione, è che difficilmente in un gruppo ci sono incertezze circa la leadership e che lo stratagemma può essere di scarsa utilità. Tuttavia è opportuno osservare che le organizzazioni informali spesso riservano sorprese e che lo stratagemma può fornire comunque interessanti indicazioni sul modo più efficiente ed efficace per catturare la banda dopo aver acciuffato il capo.

Che te ne pare? Hai mai visto casi concreti di applicazione di questo stratagemma?

 

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