Sondaggio - Fai il lavoro che hai sempre sognato?
Perché questo sondaggio?
Tempo fa ho scritto un post dal titolo Ecco 7 ragioni per rinunciare alla passione.
Un articolo che ha avuto qualche commento e molte condivisioni, che mi ha convinto ad approfondire il tema del rapporto che i miei lettori hanno con il lavoro che fanno.
Ecco allora 10 domande, alle quali potrai rispondere in modo assolutamente anonimo facendo clic accanto a una di loro.
Al termine fai clic su “Invia”.
Se il tuo caso non corrisponde a una delle possibilità che ho previsto usa pure lo spazio dei commenti per esprimere il tuo pensiero.
Potrai partecipare fino al 4 aprile 2014.
Renderò noti i risultati il 7 aprile 2014; gli iscritti a tibimail, la newsletter di tibicon, ne avranno notizia per e-mail (se non ricevi tibimail, iscriviti subito).
Vuoi conoscere i risultati del sondaggio? Fai clic qui!
Effettivamente il mio caso non rientra (non completamente) nei 10 descritti.
Attualmente faccio 2, anzi, 3 lavori: la psicologa, lavoro che non avevo sempre sognato di fare, ma che ho scoperto più tardi, mi è molto piaciuto e posso dire che è ciò che voglio fare.
Il lavoro come assistente nelle scuole: ecco, in questo lavoro invece mi ci sono trovata perchè anni fa avevo bisogno di lavorare e questo settore (le cooperative sociali) offriva opportunità anche se non si guadagna bene; continuo a farlo perchè col primo lavoro non guadagno ancora abbastanza, ma vorrei lasciarlo al più presto perchè ormai penso di aver dato tutto ciò che mi era possibile: ora voglio voltare pagina.
Inoltre aiuto il mio compagno (il quale, a sua volta, ha due lavori) a gestire una piccola etichetta discografica indipendente: questo lavoro lo faccio sia per dargli una mano, sia perchè stare a contatto con la musica mi galvanizza e mi fa sentire ancora giovane!!
Il mio sogno era l’accademia di belle arti: sono stata distolta dai miei per le poche opportunità lavorative…ma, a tempo perso, ancora disegno, inoltre, con le attività espressive nel campo della psicologia, unisco le mie due passioni!
Anche il mio caso non rientra perfettamente in uno dei 10 casi suesposti. Mi ero avviata alla diplomazia (ricordo che ero piacevolmente sorpresa che un esame presentasse discipline a me tutte così congeniali come le lingue straniere), ma poi decisi di desistere a causa del mio imminente matrimonio e del carattere di mio marito, il quale mi pose davanti ad una scelta: o la diplomazia o il matrimonio. Scelsi lui. Allora e oggi ancora svolgo un lavoro che mi appassiona e che si avvicina molto, per tipologia, a quello che volevo fare inizialmente, senza però averne gli sfarzi da una parte, né i lucrosi compensi, la polverosa burocrazia e i pericoli dall’altra: agevolo la comunicazione e il business fra due enti, due società, due soggetti di lingua diversa e posso dire che mi gratifica. PS. Bellissima la tua testimonianza, Mary, se fossi in te porterei ancora avanti a livello semi-serio la passione per l’arte, mi sa che ti potrebbe dare molte belle sorprese!
Ciao Paola, scusa, leggo solo ora il tuo commento. Ti ringrazio tanto, gli incoraggiamenti fanno sempre piacere…non è detto che prima o poi non ci provi: non è mai troppo tardi, dopotutto sono una quaranteenager!! 😉
Fatto il test!
Sono curiosa di leggere i risultati per vedere come siamo messi in Italia riguardo il gap tra lavoro dei sogni e lavoro “reale”….
Ciao Arduino e a presto
Grazie pe a tutte per le testimonianze, molto interessanti.
La risposta si prospetta piuttosto numerosa, visto che l’invio della newsletter è ancira in corso e hanno già partecipato oltre 50 persone.
Scriverò un post di commento, alla fine.
A presto leggervi,
Arduino
Mi permetto segnalare il seguente articolo
Il lavoro che ami è una trappola
Di Miya Tokumitsu
pubblicato sulla rivista “Internazionale”
(14/20 marzo 2014)
Saluti,
H.
Grazie Helmut,
cercherò l’articolo.
A presto leggerti,
Arduino
IL LAVORO DEI MIEI SOGNI sarebbe stato un altro, magari progettista e collaudatore di mezzi meccanici, vedi moto e auto, ma tutto questo è riservato a poche e geniali menti umane…. non mi lamento comunque del lavoro che sto facendo, sempre al passo con i tempi e la tecnologia più moderna. Un saluto da me e Imelda
Caro Loris,
non credo che il lavoro dei propri sogni sia riservato solo a menti geniali. Per quello che so di te potremmo aver perso un appassionato progettista.
Un abbraccio a te e Signora.
A presto leggerti,
Arduino